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lunedì 25 agosto 2014

2 months of Italy...

Due mesi d'Italia. Tra quattro giorni, ma capirai! Insomma, sono volati questi due mesi di vacanze e sembra io non me li sia proprio riusciti a godere. Nemmeno per un millesimo di secondo tra una cosa e l'altra.
E vi pare che possa essere meno disperata? BUAHAHA mi burlerei di voi se vi dicessi cose simili, ormai mi conoscete, cari lettori. E sono certa sapevate che sarei tornata dopo mille anni come al solito, mai aggiornamenti in un preciso momento, mai niente di niente. Perché io sono così e questo non cambierà probabilmente mai ç_ç
Ordunque, non andando nello specifico, sentivo il bisogno di dire qualcosa a tutti e a nessuno, nel senso che è scelta della gente se leggere o meno questi miei sproloqui. Quindi, quando mi ritrovo in situazioni simili, ricordo di avere un blog! Brava Giacos, 100 punti in più per me, sono comunque passi avanti, non credete anche voi?
Okay, vi spiego perché questo sclero: ho bisogno di svagare dalle millemila cose da studiare. È così tutti i giorni, presentazione, correggila sempre, scrivi, fai i riassunti, impara tutto, leggi e rileggi, rileggi e correggi, ti dimentichi una cosa, te ne dimentichi un'altra, ricordi una lingua ma te ne scordi un'altra; specie vuoi leggere in una lingua ma leggi in un'altra. Ma che cazz? Sì, questa è la normalità di una linguista alle prese con tutte le lingue che le frullano nella testa. Ormai è peggio perché, imparato il polacco, penso ancora in quella lingua nonostante sia autorizzata, in Italia, nel mio paese, a pensare nella mia lingua natìa. Invece perché semplificarmi l'esistenza e pensare italiano quando posso farlo in polacco?
E quindi immaginate. La parte positiva è che ho fatto la presentazione in polacco, spero di aver preparato qualcosa di sganch anche per i proffi. Ora rimane il nemico più grande da sconfiggere: la matematica! Non sto avendo problemi con nessuna materia a parte matematica, forse è difficile ricordare spagnolo tutto assieme (se sono matta? Sì, gente, parlo meglio polacco che spagnolo, e contiamo che lo spagnolo è davvero molto più simile all'italiano rispetto al polacco....... Giacopinzia passione anormalità!), quindi sto cercando di riprendere grammatica e imparare la nuova. Ah, scherzavo comunque, non è che Kant mi dia poco filo da torcere. Potevi anche non campare proprio a questo punto, Immanuel caro. Istighi solo al suicidio milioni di studenti. Tu dovresti essere VIETATO!
A parte la questione studio, uhm, l'estate sembra non esserci proprio, è sempre nuvoloso, quando c'è sole non si sente proprio. Tanto che io non ho smesso di dormire con la trapuntina estiva perché sto freschissima così. Ribadiamo che sono anormale e che mia mamma me lo dice dalla mattina alla sera, specie quando mi sveglia e mi fa "Ma come fai a dormire con questa cosa addosso?" ... Anormale, mamma, anormalità is the way.
Di questo sono molto, molto dispiaciuta. Sono tornata bianca dalla Polonia ed ora sono più bianca di prima. (Y) Vai così!
Ma non scoraggiamoci nemmeno giunti a questo punto. Che vuoi che sia un po' di sole in meno, dato che anche se diventi rossa come un pomodoro entro 3 settimane sei di nuovo punto e da capo? Quindi ho solo risparmiato la speranza di dire "OMG forse questa volta rimango colorata per qualche ORA in più..."
Buahahah ma scherziamo? Pfff il sole mi odia come odia poche cose al mondo.
Finita l'analisi meteorologica, nei momenti di svago mi sono data al subbing e a Pretty Little Liars (mi risparmio dal dirvi in quanto tempo sono giunta alla quarta stagione perché davvero mi rinchiudete in manicomio... o forse mi chiuderò prima io da sola D:). Oltre agli scleri con le mie migliori amiche che mi hanno attualmente abbandonata ç__ç sentitevi in colpa (?)
Giunti a questo punto, un breve riepilogo dei miei pensieri al di là di questi scleri.
Ho sognato ieri notte per la prima volta il mio ritorno. Ed era tipo la quarta volta che sognavo la Polonia. Da una parte giuro che non mi manca per nulla stare lì, zero assoluto, preferisco millemila volta le pippe mentali di qua che tutto ciò che ho passato lì. Però non nascondo che l'invidia dei nuovi exchange che girano per Stary Rynek a Cracovia mi fa venire un po' voglia di andarmi a fare un bel giro a Stary Rynek... Andare a passeggiare in riva al Wisła, vedere il Wawel ogni volta che arrivo in città. Prendere autobus e tram, vedere e sentire Cracovia... mi manca tutto questo a volte. Mi manca il silenzio della Polonia, infatti è questa la principale ragione per la quale mi rinchiudo da sola in manicomio. Non si stanno un attimo zitti qua, ho dei mal di testa che nemmeno immaginate e ho un livello di omicidio così alto... che poi che diamine, è mai possibile che gridino dalla mattina alla notte e non se ne scenda mai la voce? E che diamine, cosa avete al posto delle corde vocali di un normale essere umano? O vi fate di qualcosa o non me lo spiego come non si arrenda mai la vostra gola. Ma se stanno zitti loro c'è musica ad un volume così alto da farmela sentire nonostante le cuffie e la musica nelle orecchie a massimo volume (sì, lo so, cosa che fa male, ma non sono in vena di prediche inutili, oggi). E uno si sta zitto, la mattina, il pomeriggio, un po' anche la sera, MA QUESTI VANNO A DORMIRE PASSATA L'UNA E MEZZA! E che diamine sul serio.
Quindi sì, quella parte di Polonia mi manca. Quella pace interiore nel guardarmi attorno, nel sentire il profumo di natura, gli alberi, i panorami mozzafiato, le camminate, il vento leggero (ma non il freddo della mattina nonostante la fine di giugno, no quello non mi manca affatto). Mi mancano tante di quelle cose, ciononostante l'essere a casa... il sapere di essere a casa mia, per quanto ci siano molte cose alle quali mi sto ancora riabituando, è bellissimo. È la sensazione più bella che abbia provato nell'ultimo anno, anzi, una delle più belle, perché ce ne sono state altre non indifferenti eh.
Eppure, ora ricordo bene perché me n'ero andata... il risultato è che non voglio né stare in Polonia né tanto meno stare qui e sono psicologicamente fisicamente emotivamente distrutta al pensiero di dover passare un altro anno rinchiusa a scuola. Ormai il mio giudizio della scuola si è totalmente capovolto e proprio la voglia è sotto lo zero. Non c'è niente da fare e non lo so come farmi forza, sto cercando di inventarmene di tutti i colori per resistere solo un altro anno, poi ci sta l'esame di maturità ed è finita. Che vada come devo andare, però cercherò di prendermi le soddisfazioni che voglio. La priorità è comunque chiudere questo maledetto capitolo superiori.
E bah, ci sono delle cose di me che alla fin fine sono cambiate, ma altre che sono rimaste piuttosto intatte. QUI. E allora il problema è proprio l'essere qui, perché è questo posto che mi ispira l'essere in questa maniera ç____ç piango tutto, giuro.
Va bene, mi sono fatta gli sfoghi necessari, vi ho rotto le palle abbastanza, ma la news è che dal 7 settembre ospiterò una ragazza dalla Colombia :3 e cercherò di risollevare il mio umore. Non augurerei a nessuno un'esperienza come la mia (ok, forse a qualcuno sì.... sono troppo cattiva? Me ne frego), quindi farò del mio meglio come sorella U_U
E niente, la mia testa sta per implodere, quindi smetto di scrivere anche questo adesso. Sapete già che tornerò. Non sapete quando e questo non lo so nemmeno io. Ma chissà: potrei sorprendervi!
.............. Do widzenia (?)

No, davvero, a presto :) lo sapete che tornerò di sicuro con un altro sproloquio dei miei!


... e tra 4 giorni tra l'altro è un anno dalla mia partenza. Yuhu (Y) il 29 è troppe cose per me.

lunedì 16 giugno 2014

13 days... or 12

Bene, ormai siamo sotto le due settimane, siamo quasi a -12... GIORNI. Giorni, rendetevi conto. E vi chiedo di rendervene conto perché io da sola non c'ha faccio proprio! Incredibile, gente, il tempo è passato alla fine.
9 mesi e mezzo sono andati, manca praticamente un battito di ciglia e dopo 305 giorni lontana da casa finalmente starò di nuovo lì. LI RIVEDRO', CAPITE?! LI RIVEDRO' TUTTI!!!
9 mesi e mezzo che sembravano non passare mai! Ne ho passate talmente tante e sono dovuta stare così tanto chiusa in me stessa e da sola che credevo sul serio sarebbe durato per sempre.
Penso che sia arrivato quindi il momento di tirare un po' le somme, dato che l'esperienza è finita e sono certa che questo sarà l'ultimo post che scriverò dalla Polonia. Il diario è pieno ed è più facile scrivere lì e ripetere anche mille volte gli stessi pensieri per l'incredulità, mentre credo che per i lettori potrebbe essere più palloso!
Io proporrei, comunque, di iniziare dalle cose negative, perché così ci rattristiamo un secondo e poi passiamo alle cose belle, quindi ci facciamo qualche risata. Quindi, egregi lettori, in esclusiva per voi: i momenti più importanti, eclatanti, brutti e belli del mio anno in Polonia!
I momenti più brutti sono stati sicuramente, in ordine cronologico:
1) I problemi fisici dovuti all'adattamento al posto, al clima e al cibo dei primi 20 giorni in Polonia;
2) ovviamente lo shock culinario;
3) Come potrebbe mancare il ricordo dei mal di testa lampanti e dei continui shock per questa lingua?! Il polacco è stato praticamente il problema fondamentale dal quale sono nate il resto delle brutte cose nella mia vita qui;
4) Il primo cambio famiglia, per quanto sia stato meglio così, vedendolo da lontano mi fa provare un po' di rimorso;
5) Il fottutissimo cambio di classe arrivato solo a inizio novembre
6) A novembre mi sono ammalata spesso e questo non ha giovato alla mia vita sociale
7) A dicembre sono iniziati i problemi, legati inoltre al fatto che in tutti i mesi antecedenti oltre a Sarah non avevo un caaaazz di nessuno
8) Ho passato il peggior Natale e il peggior Capodanno della mia vita, annoiandomi al massimo, senza sentirlo per nulla e rimpiangendo quando in Italia non volevo stare troppo a tavola e non volevo mangiare un cazzo di niente
9) L'anno nuovo l'avevo iniziato con buoni propositi, che il mio culo immenso si fosse andato a fare una passeggiata è un'altra storia. Del tipo che i problemi sono peggiorati, salute ancora di più e come ciliegina sulla torta mi son pure rotta il dito durante ed. fisica. Brava Martina, brava
10) Appena tornata dalle vacanze d'inverno a Cracovia, mi son liberata del dito, nel senso della fasciatura che me lo teneva fermo, ma ho avuto problemi con la pancia e da lì è stato un precipitare continuo fino all'arrivo del campo di marzo con AFS a Cieszyn
11) La settimana dal 17 al 23 marzo è stata una cosa tremenda: un continuo stare in treno, sballottolata di qua, fai tutte le valigie, non entra niente da nessuna parte, 38975382957392 buste e parti alla volta di Cracovia senza guardarti indietro e subisciti pure l'essere fatta una merda e non essere MAI creduta da nessuno
12) Proprio come pesce d'aprile ho avuto la febbre, ma grazie tante tesoro! Sono appena arrivata a Cracovia e tu mi stendi già, bene
13) Fino a fine maggio calma piatta, più o meno, ma appena arrivata a -23 giorni sono iniziate le crisi isteriche, nervose, arrivano, vanno e ritornano e sono molto creative! Sono capaci di presentarsi per qualunque cazzata in qualsiasi momento della mia fottuta vita e si manifestano nel modo che più gli aggrada. PUTTANE
Quindi passiamo ai momenti belli ora, ok?
1) Arrivata in Polonia ho potuto conoscere Sarah, Sara e Daniela e non nego di aver passato alcuni bei momenti anche con Kasia prima della sua partenza per la Francia;
2) Tutto il mese di ottobre l'ho passato a casa di Paulina e sono stata un amore, se togliamo l'argomento compagni di scuola e classe che ti fanno sentire peggio di un alieno e ti ignorano dalla mattina alla sera, perché non esiste che si sforzino a parlare in polacco, Martina, non ti devono niente, lo sai tu e lo sanno loro e quindi so' cazzi tuoi, arrangiati
3) Col cambio di classe un po' di felicità iniziale e l'eccitazione ci stava così come con la famiglia, che poi queste sono andate scemando di continuo fino alla caduta libera in quell'infinito burrone è un'altra cosa.
4) Aggiungiamo nel mezzo che ho imparato ad accettare pian piano che dovevo adeguarmi comuqnue al cibo di qua, e non era possibile che ci sarebbero solo state cose che non mi sarebbero piaciute per niente, quindi ho stretto un rapporto con il cibo nella speranza che ci fosse il 99% delle volte solo quello che mi piaceva
5) A gennaio ho visto la neve. Due settimane, insomma, e ho provato l'ebbrezza dei -20 gradi con vento gelido e i giubbini che sembravano non essere mai abbastanza, ma insomma; ero contenta così... un po'
6) A febbraio sono stata due settimane a Cracovia e anche qui ho visto la neve, ho visitato il sud, sono stata a Zakopane, ho visto Auschwitz, mi son fatta i bei giretti e stare lontana da Poznan mi aveva colmata di una felicità inspiegabile!
7) Dopo il pesce d'aprile non del tutto gradito, sono tornata a scuola, ho avuto la mia famiglia e la mia fottuta curva è salita sempre più, fortunatamente, senza scendere, al massimo se lo faceva era di poco per gli sbalzi d'umore o momenti che comunque vengono a tutti nella vita quotidiana.
8) La Pasqua anche non è stata tanto fantastica, un po' perché mi erano arrivate le cose da studiare dall'Italia, un po' perché, nonostnate la Polonia sia un paese infinitamente cristiano, questo tipo di festività non sono proprio riuscita a sentirle. ZERO.
9) Ho passato bei momenti con Karolina, la mia famiglia, le mie amiche, i miei compagni di classe e di scuola
10) Alla fine di maggio sono andata a Poznan a salutare e ho concluso in maniera migliore il capitolo di quella città, divertendomi, visitando Varsavia che davvero NON mi è piaciuta per niente (ma mi sento magnanima oggi e non la inserisco nelle cose brutte, dai)
11) Giugno è arrivato, ho sentito un po' di calduccio per due giorni, poi è tornato il freddo e la pioggia che tuttora persiste ed io vorrei solo fanculizzarlo
Ed ora la cosa più importante. Tutto ciò che è stato bello dal mio trasferimento a Cracovia sino ad oggi lo devo a questa meravigliosa città, alla famiglia e al fatto che sono riuscita ad imparare il polacco.
La barriera linguistica è stata la cosa più difficile da abbattere, le incomprensioni linguistiche, il non-senso dell'umorismo polacco per me e di quello italiano per loro; la diversità, la freddezza di Poznan e quella meno gelida di Cracovia, la gente più calda e calorosa, più rumorosa, di una città che mi faceva sentire più a casa, del Sud del paese. Il mal di testa è passato e nonostante gli errori di grammatica che non cessano ancora di esistere, penso di aver fatto tanto. Tutti si congratulano con me e questo mi permette di andare fiera, anche se non del tutto, perché porto in me la certezza che avrei imparato molto di più e molto meglio questa lingua se non avessi "perso" sette mesi a Poznan.
Ma almeno posso dire di avercela fatta. Posso dire di essere crollata e di essermi rialzata, di essermi anche stancata spesso della lingua, del cibo, del paese, di queste persone, di questo clima, di questo tutto, di questa vita, di questa scuola e di tutto ciò che riguarda quello che ho vissuto. E nonostante tutto sono riuscita a portarla a termine con la testa in alto, e dopo aver penato per tutto questo tempo ed aver vissuto anche momenti che custodirò gelosamente nel mio cuore, tornerò a casa mia.
E non ho mai sentito così caldo durante quest'anno.

A presto, Napoli.
La Giacopinzia sta per tornare.
Anche se mi fa paura dopo aver vissuto tanti mesi stando tranquilla in tutto e per tutto, tornerò da te. Per loro, per la famiglia e per gli amici, per le persone care che non hanno smesso di farmi forza e dirmi che ce la potevo fare, che c'era un motivo per il quale ero partita; la forza c'era sicuramente. Per cosa buttare l'anno aspettato per tutto il liceo?

Stiamo per salutarci, Polonia. Mi hai dato e tolto tanto. Mi hai fatto piangere, ridere, gioire e soffrire, ma in primis mi hai fatta crescere. Di questo non ti ringrazierò mai abbastanza.

Do widzenia...
Prawie -12...

martedì 20 maggio 2014

Bye quarantina, welcome trentina!

 -40. Oggi sono meno quaranta giorni. E con questo giorno si conclude il ciclo dei quaranta giorni. Significa che stiamo nella trentina. La trentina è simbolo di un MESE. E pochi giorni in più se si conta domani. Vi rendete conto? Perché ho davvero bisogno che lo facciate voi. Io non ce la faccio e non credo ce la farò mai veramente.
Già è strano, perché mi sento come se non avessi mai realizzato di aver trascorso 3 anni ad attendere questo momento e di aver pure finito il tanto atteso anno all'estero.
È andato come andato, gente. Ho riso, ho sorriso, ho pianto, sono stata male, volevo tornare, mi sono fatta forza, son caduta e mi son dovuta rialzare. Ho dovuto sopportare le pugnalate alle spalle e ancora di più quelle in faccia, mi sono sentita dire le cose peggiori di questo mondo, ho cambiato famiglie e città, scuola, compagni e non una sola volta. Ho odiato quest'esperienza, mi sono chiesa che cosa avessi in testa quando ho preso una decisione del genere. L'ho amata, perché l'ho attesa e desiderata con tutta me stessa. Sono rimasta delusa perché si è rivelata tutto l'opposto di quello che avrei voluto. Sono contenta perché anche se per sette mesi è valsa la frase precedente, sono due mesi che sono a Cracovia e sto bene, ho quello che desideravo e questi mesi sono sembrati più l'esperienza che era nella mia mente dalle parole che mi dicevano tutti.
Per quanto non abbia imparato bene il polacco a Poznan, qui mi sono ripresa alla grande, l'ho migliorato, perfezionato pronunce, accento, scrittura, ho ampliato il mio vocabolario. Ho conosciuto persone che ci tengono a me e alle quali mi sono affezionata; persone che non si fermano a dirmi solo "hey". Persone che hanno mostrato sempre interesse in me, che ridono e scherzano volentieri con me, non cercano disperatamente qualche altro individuo per chiacchierare. Non mi sento più un alieno. Non mi sento più separata totalmente da questo paese, da questa cultura, dal cibo, dalle persone. Mi sento più legata a tutto questo dopo mesi in cui ero convinta di non appartenere nemmeno minimamente a questo posto.
E se penso al ritorno... mi viene da piangere. Piango, sì. E nonostante le ragioni elencate sopra, nonostante tutto, nonostante in effetti mi dispiace lasciare queste persone e questo posto così presto, piango di felicità.
Ho passato finora quasi nove mesi all'estero. Quando sarò a casa ne saranno passati dieci. Dieci lunghissimi mesi in cui non ho mai incontrato la mia mamma, il mio papà, mio fratello, mia cognata, le mie migliori amiche. Dieci lunghissimi mesi in cui mi sono sempre dovuta adattare e fare forza da sola, o attingere a loro tramite questo stupido computer, tramite quello stramaledettissimo skype e quella merda di whatsapp. Dieci mesi in cui non ho toccato cibo italiano, dieci mesi in cui non mi sono potuta svegliare sapendo di poter parlare italiano e poter star rilassata anche per tutto il giorno. Dieci mesi in cui ho potuto stare lontana dalla scuola italiana, sì, ma dieci mesi interi in quella polacca e non è uno scherzo sentirseli tutti i giorni dal lunedì al venerdì mentre parlano in polacco. Non lo è. Dieci mesi senza vedere il mare, accontentandomi dei fiumi, mi accontenterò del lago con le mie amiche qui in uno di questi weekend. Dieci mesi avendo un paio di italiane qua, ma senza avere mai un pezzo di Italia da custodire. Dieci mesi in cui ho amato e ho sentito la mancanza del mio paese, della mia città, e dieci mesi in cui tutto il disprezzo al contempo e l'amarezza per dover vivere in un posto del genere non son cambiate di una virgola. Dieci mesi in cui mi sono potuta conoscere, scoprire, cambiare totalmente, in cui ho potuto imparare ad essere più indipendente. Dieci lunghi mesi in cui ho creato quella maledetta vita di cui AFS ha sempre parlato. Anche se io l'ho costruita in due.
Dieci lunghi mesi. Trecentoquattro giorni di Polonia e di Martina. Trentanove da domani contando il giorno in cui arrivo a casa, 38 totali in teoria, 24 di scuola. Finisce questa settimana e la prossima domenica è pure giugno. Ditemi voi come dovrei sentirmi, perché io ho degli sbalzi d'umore che la vecchia lunaticona che tutti conoscevano sta peggiorando. Assieme alla pazzia.
Notizia che è piacevole del ritorno oltre a tutte le carenze di questi mesi, è che la mia carissima host sister Karolina ha il volo verso Roma con me e starà a Napoli fino quasi alla fine di luglio *W* quindi con lei ho sicuramente più tempo, più scleri, e sarà anche più difficile lasciarla andare ç_ç comunque Karolina è la biondona in foto con me, quella al posto di Poznan. Perché ormai Poznan... insomma, non è più la mia città e sento come se non lo fosse mai stata. È mai possibile che senta la mancanza di Cracovia e ci sono stata sabato, per dirvi, e di Poznan no? E tornerò lì, perché voglio salutare almeno le poche persone alle quali mi sono affezionata. Perché lascerò Sarah, lascerò Paulina e la mia mamma Beata, Olek, lascerò alcuni compagni di classe e definitivamente quel posto, nella speranza davvero di non doverci ritornare.
Diciamo che finora ho fatto uno sproloquio dei miei pensieri... Ora invece che faccio? O vi saluto o vi schiatto qualche foto? Foto... Okay, posto qualche fotina e poi vi saluto (?)


Io e Karolina sul ponte dei lucchetti :3


Io e Sabinuciusiu sul ponte dei lucchetti (?)


Una selca con la cara zapiekanka era d'obbligo!


Sebastian, il bimbo di otto anni che incontriamo ogni volta che saliamo/scendiamo per scuola a Piekary, oltre a darci il cinque ogni volta che ci vede, ha regalato a me, a Karolina e ad Agnieszka dei fiorellini perché aveva preso un bel voto a scuola *w* ci sono anche bimbi che adoro (?)


Il fiume sabato. Per tutta la settimana scorsa non ha fatto altro che piovere e il livello dell'acqua era salito. Un bel po' anche (?) E ho avuto l'onore di godermi l'aria in quel momento. Però dai, si intravede un po' di azzurrino(?)


Ok, sputtanatoria al massimo. Quella scimmietta è un regalo che mi hanno fatto i miei hostparents. È quel coso che si mette dietro al collo xD Si chiama Binnie. (?)


Una selca del mese scorso con Karolina. Come si suol dire, old but GOLD heheheh(?)


Una foto con la mia hostmum del mese scorso sempre, il Wawel dietro è gnocco e cerca di distogliere l'attenzione dai soggetti principali, così come la gente dietro, ma non fatevi ingannare! (?)


Io e Sabinuciusiu con le nostre zapiekanki e con Kościół Mariacki dietro a Stary Rynek *W*


Una selca con Karolina e Sabinuciusiu per il diciassettesimo compleanno di Karolinusiu :3
I next important events sono: il diciottesimo compleanno di Sabinuciusiu e la cara festa a ritmo di Miód malina il 13 giugno, andare a casa di Agnieszka, pizzetta al lago con Karolina&company, Poznan il prossimo weekend. Ce ne sono altri, ma conto di aggiornare ancora un paio di volte prima del mio ritorno in Italia.
E notiziona, gente: anche la Giacopinzia ha finito quel maledetto 2048! HO VINTO, Sì, MA VIENI!!
... ok ho perso il senno, ma questo si sapeva già.
Scusatemi, comunque non ho molta voglia di tradurre in inglese oggi. Arrangiatevi con google translate, per cortesia, davvero. È tutta la giornata che tra blog e pagina internet per informatica domani sto al pc e sono STANCA. Ho bisogno di una vita sociale. NON VOGLIO FARE UN CAZZO HO POCO TEMPO MANNAGGIA LA MORTE. Non è un concetto difficile da capire.
Eppure devo stare schiattata a scuola fino al 27 giugno. Poco, quindi. Ach, vado a piangere di nuovo xD
A presto col prossimo aggiornamento!
Pa!


martedì 15 aprile 2014

+229... -76... WHATTHEF-?!

Sono l'exchange student non solo più sfigata di questo mondo, ma anche quella che sparisce come nessun altro exchange esistente... Facciamo nell'universo, il mondo è troppo piccolo.
Quindi, il mio ultimo aggiornamento risale a due giorni prima del mio compleanno... poco dopo che avevo cambiato famiglia. Quindi facciamo un ripasso piuttosto rapido di quello che è successo in questi mesi fino ad arrivare al nuovo capitolo della mia esperienza polacca che, come tutti non mancano di ricordarmi, sta per giungere al termine.
Allora, in sintesi ho festeggiato il mio compleanno, poi è arrivato dicembre, è arrivato Natale - il più palloso ed inutile di tutta la mia esistenza, ma sorvoliamo, tanto i dettagli sono inutili (a che serve dirvi che son stata a guardare drama coreani per mancanza di cose da fare? A nulla, appunto) -, è passato per mia immensa fortuna, è arrivato Capodanno e visto che il mio culo è grande è passato anche quello. Così è arrivata la fine di gennaio e sempre grazie al mio culo immenso (diciamo che non lo è stato questa volta), mentre giocavo a basket mi si è gentilmente rotto un dito e fino a metà febbraio sono stata con un coso che me ne teneva ferme due... e mi bloccava le azioni di tutta la mano destra. LA mano. Quindi pensate l'esaurimento a mille. A discapito dello spiacevole avvenimento, dal 31 gennaio al 15 febbraio sono stata a Cracovia (31 e 15 in treno, capiamoci) per le vacanze d'inverno, ho visitato bei posti e mi sono vista Auschwitz, Zakopane, Wieliczka, Katowice, Gliwice, miniera di carbone a Zabrze, insomma mi son fatta un bel giretto del sud. Poi son tornata al nord, situazione precipitata, depressione perché l'inverno sembrava volersene andare e la neve non è stata mai abbastanza (i -20 più vento gelido me li ricordo ancora, nonostante la quasi totale assenza di candore per le strade di Poznan... diciamo che c'era più quella sciolta a forza sull'asfalto e faceva anche schifo); dopo questo precipitare anche la metà di marzo è giunta, così son tornata a Cracovia, poi ci siamo spostati a Cieszyn per il middle-term camp di AFS, siam tornati a Cracovia, sono stata due giorni in più, poi son tornata a Poznan e dopo tre o quattro giorni KABOOM. Trasferimento.
Quindi ho cambiato famiglia, scuola, città, regione. Ed eccoci qui. Parliamo delle cose belle ed importanti che saranno più interessanti di sentire le sfighe che hanno colorato con gran piacere sette fottuti mesi della mia strafottutissima esperienza.
Il 22 marzo mi sono trasferita a Cracovia e per un paio di settimane sono stata a casa di una volontaria, dalla mia cara Joanna che è stata tra l'altro per un anno in Sardegna, quindi... Per ovvi motivi (privacy di cui abbiamo un disperato BISOGNO) non vi dirò tutto e sintetizzerò dicendo che abbiamo passato del bel tempo assieme. Vado a scuola a Piekary, la prima scuola polacca vista e dove  ho dormito appena arrivata in Polonia ormai quasi 8 mesi fa. Giusto per dire. Quindi 229 giorni fa io sono arrivata in Polonia, sono stata a Piekary e poi il giorno successivo mi hanno messa in treno. Questa scuola è bellissima, ci sono un sacco di cose, abbiamo le divise, si sta sempre in pantofole (che comodità, a parte le scivolate che di tanto in tanto prendo e mi salvo proprio di culo............... togliendo le figure di merda che faccio perché OPS, GUARDATE I CASI DELLA VITA, tutti passano davanti e dietro di me proprio quando sto cadendo -.-), c'è pallavolo, a quanto so anche calcio, tennis, basket, un poligono (cristofatemirimanerequapersempre), piscina, bar, la mensa con seconda colazione e pranzo, compagni di scuola fantastici, classe supermegagrandiosa nella quale risiede la mia attuale sorella ospitante. Famiglia anche tutto ok, tre sorelle più piccole, mamma, papà, nonna, gatto (che vuole fare sempre il maleducato che entra dalla finestra ed è per mangiare) e anche cane (che non si vede quasi mai). Mi trovo bene con tutti, sono contenta, e quando dopo tutti questi mesi la tanto agognata stabilità e felicità è arrivata KABOOM (di nuovo? Sì). Che succede questa volta?
Tutti quanti a fare conti alla rovescia, PROFESSORI IN PRIMIS che stanno sempre a chiedermi, fortunatamente attraverso le mie migliori amiche, se quel mattone in grado di costruire un palazzo di 100 piani da solo mi è FINALMENTE arrivato. "Perché è quasi finita, lo sa? Deve iniziare a studiare". Posso sfogare la mia frustrazione? FANCULO! ORA CHE STO BENE ED HO UNA VITA, CHE MI MANCANO POCHI GIORNI AL RITORNO VOI MI VOLETE SCASS- *censura*
Sorry, o meglio "sorki". Avevo perso un attimino il controllo.
Visto che finora il post d'aggiornamento è stato piuttosto uno sclero in cui vi ho SINTETIZZATO la sintesi del riassunto della sintesi del riassunto de "Le cronache di una Giacopinzia disperata durante il suo programma di scambio annuale in Polonia, anno 2013/2014 con una borsa di studio di AFS Intercultura Italia" (poco lungo il titolo, mi dicono dalla regia... mi impegnerò di più la prossima volta!), passiamo alla serietà. Serietà si intende per dirvi effettivamente quello che mi passa per la testa a due mesi e mezzo dal fatidico, atteso, odiato, amato, eccitante e spaventoso ritorno a casa.
Perché aggettivi positivi? Perché dopo otto, e tra due mesi saranno DIECI mesi interi tornerò a casa mia, potrò riabbracciare la mia mamma, il mio papà, potrò vedere la grande pisciata che si farà la mia bella cagnolina, mangerò le torte che le mie due belle migliori amiche mi faranno (e le rivedrò, assafa'!), rifarò webcam notturne col mio migliore amico e scleri megastratosferici, vedrò un sacco di gente, diventerò famosa tra la gente che prima della mia partenza non mi ha mai cagata e che dice ai miei genitori che NON VEDO L'ORA DI VEDERLA, QUANDO TORNA MARTINA PORTAMELAQUAATUTTIICOSTIDEVOSCARTAVETRARLEIMARONIFINCHE'NONCREPAGRAZIECIAO. I professori mi aspetteranno pure 3385798532 giorni prima a scuola affinché porti a termine questo stramal-benedettissimo colloquio e poi me ne torni a casetta, nel caldo della mia Napoli, mangio la pizza, la siciliana, la parmigiana, bevo il mio latte totalmente scremato, mangio pancarrè con la Nutella a gogo, festeggio i compleanni delle mie best(IE) ai quali non ho potuto essere presente, rivedo il mare - IL SACROSANTISSIMO LUNGOMARE! Gli scogli, porcazozza, fa niente che fa schifo, però CRISTO stare là e godermi il Vesuvio, l'aria di mare, il caldo dell'estate nella mia città (PER QUANTO L'ABBIA ODIATA MI MANCA FANCULO). E altre cose che non elenco sennò non la finisco più qua.
Invece tristezza... Finalmente dopo aver passato tutti quei mesi col muso e con l'umore schiacciato a 3289753895 metri sotto terra, finalmente sto bene. Tutto è okay qua. Ho tutto ciò che volevo. Posso dire che per la mia vita polacca non mi manca proprio NIENTE. E proprio ora che ce l'ho, ho solo questi pochi giorni per godermi la mia vita e crearmi dei ricordi piacevoli che possano bastare anche per i precedenti mesi. E io ci provo, vi giuro, a pensare che i mesi che hanno preceduto il mio star bene mi siano stati UTILI. Perché lo avranno fatto sicuramente. Perché son cambiata. Se non fossi cambiata io non ci sarei arrivata fino alla fine. Però mi fa talmente rabbia... riesco a dire solo che volevo più tempo qui e con queste persone. Tempo che non avrò mai e non riavrò indietro nemmeno tra mille anni. E per questo mi piange il cuore in maniera assurda.
Avete mai provato questa sensazione di essere divisi in due parti? Solo che a volte sembra che sia tre quarti un lato e un quarto l'altro... se quando ero a Poznan mi veniva da dire che il tre quarti era per tornare a casa, ora ammetto che lo è solo per stare qua. Solo che la mancanza di casa si sente, la stanchezza anche di tanto in tanto, la voglia di un abbraccio o del cibo che tanto amo, e specie il mare... quella è la cosa che mi manca di più. Quindi davvero mi sento distrutta.
Poi penso che torno in definitiva lì e che tutto ciò che mi circonda ora non lo riavrò una volta finito tutto ciò... e mi viene da piangere.
Mi sento quasi come quando dovevo partire. Con la differenza che ora so sia ciò che lascio e sia ciò che mi riprendo. Con il punto comune che proprio da piangere non mi viene. Forse perché covo in me, ho sempre covato in me quella consapevolezza che le lacrime che dovrò cacciare nei giorni tra distacco da qui e ritorno in Italia saranno fin troppe da reggere. Magari è meglio non sprecarle in anticipo. Avrò tempo per piangere ciò che non avrò, ma questo solo quando arriverà il momento di lasciare tutto questo.
E alla fine ce l'ho fatta a dire qualcosa di serio (?)
E a parte questo... Nulla. Domani ultimo giorno di scuola, vacanze di Pasqua, mercoledì giovedì e venerdì della settimana prossima scuola e poi dal 26 aprile al 4 maggio feste, di nuovo. E ho tante di quelle cose da fare... e vi confesso che sono mesi che cerco un muro che mi soddisfi per sbatterci contro la testa. Eppure ancora non ne ho trovato nemmeno uno... Bah.
Ok, smetto di sclerare. Non prometto, ma spero che il prossimo aggiornamento arrivi più in fretta.
Anche perché se non piagnucolo qui ed ora, quando lo farò?
A tutti gli exchange: GODIAMOCELA ç________________ç

A presto!

mercoledì 27 novembre 2013

90 giorni... CO?!?!?!?!

Lo so che avevo promesso un aggiornamento decisamente più rapido.Purtroppo il tempo non si controlla e io sono altrettanto idiota ed incontrollabile. La salute lo è. Gli impegni arrivano e basta. Ogni giorno è una scoperta di una sensazione nuova mista ad altre, anche quello più noioso, quello che sembra il più monotono di tutti.
Un mese fa ho cambiato famiglia e classe. Lo desideravo, ci ho messo due mesi, o per meglio dire ho perso due fottuti mesi della mia fottutissima esperienza, ma alla fine ce l'ho fatta e per nessuna ragione al mondo perderò altro tempo.
La mia nuova famiglia non posso nemmeno giudicarla fantastica, perché quest'aggettivo è decisamente riduttivo. Qui sto proprio bene. Certo, le mie sorelle ospitanti sono di una lentezza snervante che mi porta all'orlo di una vera e propria crisi isterica nervosa, ma le amo lo stesso. I miei genitori sono fantastici. Forse la mia salute è davvero troppo precaria e ciò ha voluto che passassi 10 giorni chiusa nella camera, nel letto morente, per il resto, però, è davvero tutto okay.
E non mi sbagliavo quando dicevo che non sono io ad avere problemi di relazioni, o meglio, non sono "solo" io quella un po' sbagliatella. Era proprio la classe che non andava, non c'era nulla che potesse collegarci, e quando finalmente un mese fa mi hanno accettato quel stramaledettissimo cambio, sapevo che sarebbe andata meglio. Forse avrei fatto male ad aspettarmi e crederci troppo, però è andata davvero come speravo. come sapevo che sarebbe andata. Le persone sono gentilissime, mi aiutano, mi parlano, e mi fanno sentire meno sola anche quando mi sento davvero la persona più sola del mondo. Almeno una volta al giorno non si può proprio fare a meno di sorridere. Certo, siamo 31 matti, ma a chi piacciono le cose normali? Io mi sento tanto matta quanto loro, anzi, conoscendomi lo sono un po' di più pure, ma l'ostacolo della lingua non è propriamente nullo e, almeno finché non saprò parlare con estrema scioltezza, la mia pazzaria non potrà venire a galla. Ma a quello si rimedia con tranquillità.
Per cui, tra due giorni, anzi, ormai meno di due giorni, è il mio compleanno. IN teoria avrei dovuto passare la giornata, o meglio, 7 ore in treno per andare a Cracovia, ma fortuna volle che questo campo non fosse obbligatorio, quindi, perlopiù per volere estremamente persistente della mia sorella ospitante Julia, ci sarà una festicciola qui a casa con famiglia ed alcuni amici, una tortina, un po' di risate e divertimento, e poi si passa alle lacrime.
Perché per quanto tutto sembri andare rose e fiori, io non posso nascondere la tristezza che mi inonda l'animo ogni giorno. Quanto la mancanza delle persone a cui voglio un bene infinito si senta e mi faccia rattristare anche quando rido con tutta me stessa. Non si può sopire il desiderio immane di poter essere in Italia anche solo per uno o due giorni, giusto per poter vedere, abbracciare, ridere con le mie migliori amiche, il mio migliore amico, i miei genitori e coccolare il mio cane. E mangiare quel cibo che tanto mi manca, anche se ormai il desiderio si sopisce ( e ce credo, mettetevi voi davanti a tante schifezze a pochi centesimi, cosa che in Italia non ti puoi sognare nemmeno nei sogni più lontani e lungimiranti, quindi ovvio che poi la mancanza, almeno del cibo, non scompare ma rimane... in secondo piano. E questo specialmente quando ti pesi e vedi che alla fine un po' di dieta dovresti, DEVI davvero farla.).
Ordunque... non posso nascondere la miriade di sentimenti che mi attanaglia lo stomaco dalla mattina alla sera ogni giorno della mia vita. Darei di tutto per ricevere un abbraccio vero come regalo, ma qui sembrano non conoscerlo. Io non mi sento protetta e non mi sento a mio agio negli abbracci delle persone a cui mi sto affezonando qua. Oddio, sembra cattivo, sembro senza sentimenti, ma vi giuro che per quanto io tenga a tutte queste persone, sono lontane kilometri e kilometri dagli abbracci.
Ops. Parole sbagliate, veramente. Perché io sono DAVVERO 2.000 km distante dai VERI abbracci. Quelli che mi riscaldavano il cuore e il sorriso me lo facevano spuntare.
Ma poi ci penso. Mi guardo indietro e, oltre a queste persone, non rimpiango nulla. Mi guardo avanti: ciò che mi aspetta mi fa venire voglia di ammazzarmi proprio mentre torno in Italia. E allora mi godo anche la sensazione più spiacevole. Perché il dispiacere che proverò tra 7 mesi a questa parte sarà talmente incomparabile al dolore che provo ora che davvero rimpiangerò di essermi sentita così. E mi sentirò la persona più stupida del mondo.
Alla fine sapevo che la realizzazione di questo sogno mi sarebbe costata tanto. Non si parla di soldi, oddio, quello è un piano che è meglio non toccare (ho già parlato delle schifezze? Sì, costano poco, ma poi accumili e accumuli... pper non contare il fatto che qui dovrò rifarmi l'armadio perché non ho effettivamente niente di invernale... per il clima qui. HELP!!!!), ma si parla a livello di cosa si lascia. Sapevo cosa lasciavo e non sapevo ciò che avrei trovato, e per quanto non riesca a rimpiangere né la scelta di partire né tutto quello che ho vissuto qua (se non i due mesi persi per un CAZZO DI NIENTE FANCULO *censura* sto diventando volgare, scusatemi). non posso nemmeno non starci male.
Alla fine è una questione di dare e ricevere. Ma non è mai come ci si aspetta, quindi è normale che io mi senta così, no? D'altronde sono ancora una ciccinina coccolina piccina, quindi è normale. Ma perché questo convincermi non mi consola?
Va beh... Vorrei raccontarvi tante cose, ma non ce la faccio ora. Volevo solo sfogarmi un po'... Però tutto ciò che voglio raccontarvi potrò dirvelo probabilmente durante il periodo di Natale. O a metà dicembre. Perché fidatevi è tantissimo. Tre mesi saranno pochi, forse, ma penso che siano successe più cose qui in tre mesi che in 17 anni della mia vita a Napoli. Se non di spiacevoli, fanculo.
Ora scappo via. Purtroppo gola e raffreddore sono già tornati. Insomma, in Italia era un rito che mi ammalassi la sera del mio compleanno. Perché dovrebbe fare differenza qui? Anzi, qui è pure peggio per le temperature e tutto. La mia salute è TROPPO carente, in effetti...
Sapete stamattina che tenevo davanti? Il mio cellulare. No, mica il cell e basta... guardate voi... Forse sembra niente, ma il CAZZO DI FREDDO SI SENTE.
E CHE DIAMINE, NEVICA OVUNQUE E QUI MANCO SI DECIDE A DIVENTARE TUTTO BIANCO, POZNAN! E CHE DIAMINE!!! Ci sono state solo due mini nevicate di pochi minuti, E PERDINCI!!!!!!!!1 VOGLIO LA NEVE! Almeno mi meetto l'anima in pace e ci sarà un motivo valido per sentire UN FOTTUTISSIMO FREDDO COME QUESTO!

TI PASSA PROPRIO LA VOGLIA DI ANDARE A SCUOLA!

Kocham cię, Polska. 

Do widzenia!!! Pa!

mercoledì 9 ottobre 2013

41 days of Poland

Quarantuno giorni qui.
Il mio ultimo aggiornamento risale all'era Mesozoica praticamente e per questo mi sento profondamente in colpa, ma proprio non riuscivo a schiattarmi davanti al pc ed aggiornare. Quando provavo a scrivere qualcosa la mia mente era totalmente vuota, pur avendo una miriade di cose da dire.
Ho sentito dire da molte persone: "Perché mettere paesi vicini? La cultura è la stessa e non c'è niente che puoi imparare o scoprire". Non state a sentire a queste stronzate, perché ho trovato una miriade di differenze sin dal primo giorno in cui ho messo piede qua. Quindi non pensate Asia, Europa, America Latina o che. Il mondo è vario a prescindere di dove si viva e dove si vada. Che poi ci siano delle culture che si vorrebbero conoscere e lingue da approfondire o scoprire è un'altra storia, ma non ponetevi alcun limite. 10 scelte sembrano tante e invece, credetemi, sono davvero troppo poche.
Torniamo alla Polonia. Ho la sensazione che se riesco davvero a formulare tutti i pensieri e scrivere ciò che ho da dire, questo post verrà davvero lungo... In caso, mi scuso in anticipo e mi scuserò alla fine con tutti i temerari che stanno leggendo, leggono o leggeranno queste mie parole.
Let's start.

Iniziamo da ciò che fa parte della mia vita quotidiana: la scuola.
Non ricordo se ho già detto qualcosa a riguardo nel mio post precedente, ma sicuramente non sapevo tutto ciò che so ora e non avevo vissuto ancora buona parte delle cose. Ormai è quasi finita la mia sesta settimana scolastica... un mese e mezzo di scuola. E pensare che finirà il 27 giugno *piange*
Ordunque. L'edificio non ha nulla a che vedere con le tipiche scuole italiane. Personalmente, la mia scuola sembra un carcere, anche se adesso si è deciso di colorarla di blu e le porte sono arancioni. A me sembra una prigione lo stesso e soprattutto non cambierò la mia opinione dopo essere stata in una scuola che è praticamente un castello. Dalle foto dicevo che era una Hogwarts in miniatura, e sappiate che lo è davvero. Anche se la mattina mi sveglio senza voglia di fare nulla, non esito ad alzarmi ed andarmi. Certo, lo sballo della mia vita scolastica sono soltanto le ottomilasettecentordici pause che ci sono nell'arco di tutta la giornata e i cambi di classe, "bufet", ovvero la mensa/bar, e i bagni delle ragazze. E il teatro. E ovviamente perdere tempo, perché è questo che faccio durante le lezioni.
Vi propongo un'immagine di quello che è il Liceo Marcinek di Poznan:

In un giorno qualunque di scuola, ecco dove ti trovi e dici: "Mah, ma facciamolo sto sacrificio".
E pensate che quando fa davvero freddo diventa la vostra fonte di salvezza. E quando devi tornare a casa è ancora peggio, perché dici: "Io qui sto così bene al calduccio, chi me lo fa fare di uscire fuori al freddo ed al gelo?"
Scleri a parte, quella è la mia scuola. Certo, dentro non mi entusiasma più di tanto. Almeno i corridoi non lo fanno. È tutto piuttosto antico, eccetto la hall, luminosa e gremita degli studenti, e fornita di un tabellone sul quale vengono riportate le lezioni mancanti della giornata, eventualmente del giorno dopo, cambi di classe per le lezioni e a volte anche avvisi di eventuali concorsi o gare. (perché sì, le scuole polacche sono fatti perlopiù da concorsi... ce n'è davvero per tutti i gusti).
Questa è la hall:

Beh, un po' vuota durante le lezioni naturalmente... però :')

Uscendo un attimino di lì... Perché sì, bisogna farlo anche durante alcune lezioni... Cioè, durante una lezione: educazione fisica. A parte che c'è una palestra situata a pochi passi dalla scuola, fuori quindi, dove solitamente andiamo e poi torniamo all'interno della scuola in caso di basket (perché quella palestra o la dividiamo con i ragazzi oppure gliela lasciamo e facciamo i fattacci nostri). [Sì, le lezioni di ed. fisica sono divise tra ragazze e ragazzi, ma non è traumatico, almeno per me... essendo abituata ad una classe di sole ragazze... E l'unico uomo presente è il gnocc.... il prof. di ed. fisica, sì, giovincello e col bel c... urriculum, sì).
Dicevo. Nel cortile della scuola sta questo mini campo da basket (mini, poi... cioè francamente non ho ancora capito se è più piccino di quello normale o meno, però correre avanti e indietro là fa pensare che sia davvero infinito), un campo da calcio e uno spiazzale enorme alla destra ed uno enormissimo alla sinistra. In pratica potrebbero metterci altri tre campi da calcio e starebbero apposto proprio. Perché fidatevi, correre per tutto quello spazio e fare tre giri senza fermarsi STANCA. Puoi essere anche Arnold Schwarzenegger ma tu ci crepi dopo quella corsa. E ovviamente il prof ti dice di fare subito stretching e basket. Appoggiata a terra. Sulle foglie che cadono e alcune che ti arrivano in bocca dagli alberi a fianco al campo. Figatissima comunque. Ma questi passaggi sulle foglie li lascio a più tardi.
Ora vi mostro il campo da calcio: 
Una parte, almeno. Una piccola porzione perché non sapevo dove schiaffarmi per prenderlo. Comunque immaginate a correre tutto quel coso per tre volte di base... mi piange ancora il cuore e i polmoni mi stanno ancora maledendo.
Quanto vecchia son diventata?
Ordunque, credo sia arrivato il momento di andare oltre l'infinità della scuola. Ah, va beh, solo per dirvi, c'è il piano terra, presidenza in fondo all'ala destra della scuola, e un piano superiore. Poi in generale due piani superiori, il secondo diviso in ala destra e sinistra (in pratica se sbagli lato devi scendere di nuovo, quindi fai meglio ad imparare presto dove sono le tue classi così da non sbagliarti e non farti centinaia di scale per nulla), e il piano -1, dove c'è un enorme spazio dove mettere i giubbini, altre classi e il bufet.
E penso di aver descritto ampiamente tutta questa parte. Adesso andiamo oltre, perché intanto sono ancora a parlare solo della scuola e non ho nemmeno iniziato D: meglio non pensarci...

Il primo giorno di scuola vai lì per prendere la timetable e poi te ne puoi andare. Ti vesti ovviamente elegante, gonna, camicia, cappotto, e poi esci fuori e ti vai a gelare. Sì, perché quest'anno ha deciso di far freddo da inizio settembre (e per freddo intendo tra 6 e 15 gradi di settembre che sono diventati poi 0 - 10). A settembre È freddo, chi dice il contrario si becca un capatone in bocca, perché quella che si sorbisce i 0 gradi di prima mattina senza poterci fare nulla sono IO. FA FREDDO!!! E se arrivo a -20 credo che mi sparerò, troverò un'arma da qualche parte e lo farò perché io NON LO REGGO. Però poi penso alla neve e... OK TOGLIAMO STO OT.
E il mio primo giorno è stato: mi guardavo attorno, tutta gente vestita uguale, che si abbracciava e urlava, parlava, io non capivo nulla, prendo queste lezioni senza capirci una cacca secca e vado in uno dei centri commerciali più grandi d'Europa che si trova qui a Poznan, lo Stary Browar. Dopo vi metto una foto, non disperate, è che non voglio ostruire troppo nel mezzo (?) già l'ho fatto ma non pensiamoci.
Dal giorno successivo, martedì 3 settembre, le lezioni sono iniziate. Dal primo momento i professori mettono tutto in chiaro, i punteggi, come guadagnarli, il programma dell'anno e quant'altro. Le ore qui sono di 45 minuti ed alla fine di ognuna ci sono pause che vanno dai 5 ai 15 minuti, più la long break dalle 10.30 alle 10.50. Ovviamente tutte le pause sono sempre agli stessi orari, però le lezioni possono iniziare alle 8 così come dopo la long break (il mio attuale mercoledì :3).
Ed è stato sempre e solo questo per le prime due settimane, perché il mercoledì 4 andammo ad una giornata dello sport dove facemmo bowling e tennis, e c'era anche squash ma capii dopo pochi istanti che non ero tagliata per farlo, quindi mi rilassai. Non fu una giornata propriamente entusiasmante, non capirci nulla mentre tutti lo fanno e a stento vogliono tradurti qualcosina non è bello. Lo facevano più gli istruttori lì in maniera poco corretta che i miei compagni di classe, vi lascio immaginare... 
E comunque dicevo è stato sempre questo. I professori credevano che io importunassi la mia vicina di banco per perdere tempo, quando poi mi iniziavano a fare una sorta di predica io non capivo un'acca e quindi capivano che ero italiana. E mi ignoravano.
A me come all'altra exchange student di classe mia, Jasmin dalla Germania (anche se non è con AFS ed è tutt una cosa particolare e francamente un'exchange non exchange, ma è inutile soffermarsi su una cosa simile perché non ve ne frega niente). Però lei ha già studiato un po' di polacco e quindi andava un po' meglio di me.

Ordunque, passando alla situazione attuale, le lezioni sono piuttosto pallose. Qui non è come in Italia, sia per lezioni sia per compiti in classe o test. Cerco di spiegarvi brevemente come funziona.
Gli studenti entrano in classe e si mettono con la testa sui libri, ascoltano e non fiatano proprio se non interpellati dal docente. No, non è un'atmosfera tesa in cui gli studenti hanno paura di parlare, stanno semplicemente attenti. Sin dal primo giorno si instaura un ottimo rapporto con gli insegnanti e ancora non mi spiego come, ma comunque non sono mai in ansia. Dicono di tanto in tanto di aver paura per interrogazioni e compiti, mentre hanno sempre quaderni o libri in mano anche durante le pause, per il resto stanno sempre ad ascoltare, scrivere, prendere appunti, leggere, fare esercizi. Che sia polacco, o matematica, o chimica, o fisica o economia o addirittura religione, loro lo fanno. Sì, beh, ho fatto solo un paio di lezioni di religione per vedere com'era e me ne sono scappata a gambe levate, non è proprio per me, sorry.
I compiti in classe durano solitamente massimo 20 minuti, poi bisogna consegnare e dopo si fa lezione normalmente. E tutti stanno con la testa sui fogli, non la alzano quasi mai, eccetto con edb (una cosa sui militari) che hanno fatto un compito di classe con i cellulari e internet :D polacchi ribelli... tutto ciò mentre io dovevo scrivere i gradi dal minore al maggiore dei militari e dell'aeronautica militare in italiano. Con un mini-dizionario che non riusciva a tradurmi quasi nulla. Beh, devo ringraziare le chiacchierate con il mio papà sull'esercito e tutto... Almeno sono riuscita a scrivere buona parte di cose ahahah
Anyway.
Le interrogazioni sono diverse. In Italia probabilmente il 98% degli studenti con il 98% dei professori scende a compromessi e queste si possono programmare, qui invece no, decide la sorte, o meglio i dadi il giorno stesso. Devi andare sempre preparato perché può sempre capitare il vostro numero. 
Ah, già, altra piccola curiosità: i professori non ti chiedono mai il cognome, ma solo il numero d'appello. Che io ho imparato (forse) qualche giorno fa. E nemmeno. Io credo di essere il 16 ma non ne sono tanto certa, davvero. Lo sanno gli altri per me e questo mi basta xD ho solo imparato i nomi delle due persone che stanno prima di me e d'istinto rispondo all'appello, per il resto bah, chissene. Me ne infischio.
E di tanto in tanto, inoltre, vengono sorteggiate delle persone, o scelte dal docente, per il controllo dei quaderni. Quindi qui non è un optional avere un quaderno. Devi averlo e per ogni materia, pieno di tutto ciò che hanno fatto, e se non lo hai trovi un modo per aggiungerlo. Ma solitamente questi hanno sempre tutto.
Inoltre, cosa molto buona e che spero avverrà anche in Italia, ognuno ha un proprio account sul sito della scuola dove vengono riportati tutti i voti, gli orari delle lezioni e tutto il resto. Gli avvisi vengono inviati per email stesso su quell'account. Vengono creati dal docente coordinatore di classe ed è ottimo, davvero. E soprattutto il sito è pieno di tutto ciò che puoi immaginare e non immaginare di trovarci sopra. Magari in Italia facessero una cosa simile bella ed ordinata. Ma inutile riporre inutili speranze.

La settimana scolastica, comunque, inizia il lunedì e termina il venerdì. Niente sabato. Le lezioni, come ho già detto, sono di 45 minuti e ci sono più pause nell'arco della giornata, a volte io ho ore libere che si possono sia occupare, sia trascorrere in bufet o nella biblioteca o in mezzo ai corridoi a far nulla. Figata immensa, sì, se non fosse per il fatto che si trovano api ovunque.
E da qui concludo l'argomento scuola e passo a quello paesaggi, insetti, cielo. E autunno, va'.

Allora... Se avete la fobia degli insetti come la sottoscritta, ma siete talmente temerari da voler comunque tentare un'esperienza in Polonia, rinunciateci: li troverete ovunque. Ad ogni angolo di strada, in ogni classe, ogni passo che fate, vi troverete api, mosche e qualsiasi altro insetto esistente al mondo che vi segue. Vi perseguita. Vi stalkera. E il peggio è che non potete denunciare gli insetti, perché poi vi portano al manicomio... e se ne infischiano che non state solo scherzando e avete LAFOTTUTISSIMAFOBIADIOGNIINSETTOESISTENTESUQUESTOPIANETA.
Questo a prescindere degli 0 gradi, perché anche con pochissimi gradi li troverete. Mi dispiace per voi ma soprattutto per me che lo sto vivendo ora ogni santo giorno e ho collezionato in soli 41 giorni un vasto repertorio di figure di merda in luoghi pubblici e non a causa delle api e insetti vari.
Dovete capire che la gente qua fa come se non esistessero, o forse sono talmente abituati da non vederli più. Io ne vedevo, in Italia, e credevo fossero tante. NON è vero assolutamente, perché adesso abbraccerei e alleverei un alveare intero di api a Napoli, perché paragonate a qua sono davvero pochissime e soprattutto non ti importunano ovunque.
Non è facile conviverci, non puoi nemmeno metterti d'accordo o scendere a compromessi. Lo devono fare sempre con la mia povera borsa mentre io mi allontano e con una faccia sconvolta, appena prima di urlare in maniera poco consona all'ambiente e sopratuttto estremamente isterica, le scaccio. Questo può funzionare, ma non vi assicuro che non ritorneranno, perché è certezza, è totalmente appurato che lo faranno. Arrendetevi... ma sappiate che non lo farete mai davvero. Vedete? Si impazzisce ad un certo punto.
La natura, comunque, è mozzafiato. Lo è sempre, all'inizio vi lascerà totalmente spiazzati. Per adesso ho vissuto un po' dell'estate, colori molto accesi, verdi bellissimi. Adesso è iniziato l'autunno, le foglie cadono in continuazione, e sono dei più disparati colori. Verdi, marroni, gialle intense, arancioni, rosse, viola e blu. Con tante sfumature. Cadono sulle vostre teste, le schiacciate in continuazione e sembrano non finire mai, anche se gli alberi, perdendole, dovrebbero rimanere spogli. Qua cadono e invece gli alberi sono comunque pieni di foglie D: che stregoneria è mai questa?
Il cielo, invece, vi sconvolge ancora di più. Direte voi, il cielo è quello in tutto il mondo, e anche qui quando dico che il cielo mi piace da morire mi prendono per idiota. Idiota ci sono senza dubbio, però vi giuro, le nuvole prendono dei colori fantastici, il cielo te li mostra in maniera così nitida, così chiara, e sono così belli ed intensi... Dal rosa, lilla, celeste del mattino con nuvole o senza, al cielo blu intenso del pomeriggio, nuvole nere nel cielo blu che si sta scurendo per la notte, una volta addirittura tutto cielo nero e solo all'orizzonte ancora illuminato! Cioè, non so voi, ma io a Napoli non ho mai visto una cosa del genere. Forse ho prestato io poca attenzione ma poco ci credo, perché guardare il cielo è sempre stata una mia fissa. 

Ok, passiamo alla prossima cosa. Visto che ho accennato alla collezione di figure di merda alle fermate degli autobus specialmente e ai semafori, parliamone. NO DAVVERO PARLIAMONE.
Le fermate degli autobus non sono entusiasmanti, ma a differenza di Napoli ci sono timetables per ogni pullman e orari e... io sono ancora shockata in una parte recondita di me, ma ormai abituata quasi ai ritmi di autobus e tram qui... Sono PUNTUALISSIMI. A parte di primo mattino quando c'è un traffico che ti fa cadere le braccia, precisissimi. Spaccano davvero il minuto, dominano tutto. Gli autobus e i tram qui sono verdi e sotto a tutto hanno una striscia gialla. Niente di entusiasmante, anzi.
La cosa meno entusiasmante di tutte è il fatto che ti sballottolano da una parte all'altra e rinunciate all'idea di stare nella stessa posizione per più di una volta su di un tram, a meno che non stiate seduti. Lì potete dirvi quasi salvi, e dico quasi perché prima o poi dovete alzarvi per scendere alle vostre fermate. Io lo chiamo il momento della guerra, tra gente che deve scendere e salire, che non si toglie davanti e ti spinge per nulla, ma io cerco sempre di mettermi alle porte una o due fermate prima, così me li tolgo tutti davanti e mi faccio la corsa alla mia fermata dell'autobus o fuori scuola. 
Ma la cosa che più mi irrita e alla quale non riesco ad abituarmi, e continuo ad imprecare in tutte le lingue che conosco contro i SEMAFORI. Dio, gente, vi giuro. Prima di trovare la linea di tram che arriva fuori scuola mia, scendevo ad una fermata che si chiama Most Teatralny, camminavo per una decina di minuti ed ero a scuola. Il problema è che 10 minuti ne diventavano decisamente di più e dovevi correre. Tutto per cosa? Per quei merda di semafori. Un minuto verdi e sette rossi. Non scattano MAI. I pedoni possono diventare anche degli scheletrini, ma il semaforo ti farà vivere altre settecento vite prima di ricordarsi che, ohcazzo!, esistete anche voi e scattare al verde. Fanno esaurire e io non mi capaciterò mai di quanto siano pietosi. Li DETESTO. 

E adesso passiamo ad un altro infinito spasso della mia nuova esistenza: la lingua.
Il polacco è la lingua più difficile del mondo. Mettetevi in pace con voi stessi, placate le vostre anime e rinunciate a qualunque altra cosa (cosa che io non sto facendo ma dettagli). Rinunciate all'idea che possa essere facile impararlo, rinunciate all'idea che possano esserci delle pronunce facili, suoni che saprete imitare bene ed imparerete. No, non è così. Vi servirà tutto il tempo che avete a disposizione per impararlo. A parte che c'è il polacco a tempo pieno, dato che tutto è scritto in polacco, la gente parla in polacco, quindi lo ascolti dalla mattina alla sera e non c'è nulla che ti stacchi. Pensate che anche youtube s'è messo! Ormai ho anche le pubblicità in polacco, pur avendolo ancora impostato in italiano. Niente da fare, io ormai sono totalmente fuori da ciò che sta accadendo in Italia e nel mondo in generale. Ma di questo parlerò dopo il punto della lingua.
Eliminate la v dalla vostra testa, il fatto che la C si legga nel nostro modo, che ci sono minimo due dittonghi per un suono quasi identico... Sì, che poi per loro è diversissimo, ma per noi è sempre tutto uguale. per me lo è e infatti continuo a ripetere "È LA STESSA COSA!" quando sbaglio a scrivere. Ovvero la maggior parte delle volte, nelle quali rinuncio e passo carta e penna a qualche polacco di buona volontà che cerca un po' di pazienza per non uccidere colei che sta distruggendo la propria lingua.
Però poi ci pensi e ti spanci dalle risate. Almeno per me è così. Rimango sconvolta all'inizio, non so come reagire, poi passa un po' di tempo e a stento trattengo le risate. Che miti, ragazzi, che miti. Non sai se amarli od odiarli perché tengono degli atteggiamenti che ti esauriscono all'inverosimile, ma poi dici "per loro è normale così". Ma per te non lo è, quindi li vuoi riempire di capatoni in bocca. E poi pensi che per loro lo è... ed ecco come cominciano le crisi esistenziali. Poi i capatoni li date nel muro a discapito di voi stessi ed eventualmente della famiglia, o meglio del muro della famiglia ospitante.

A questo proposito... io la sto per cambiare la famiglia, però per un mese e qualche giorno sono stata comuqnue con loro e ho la mia collezione di figure di merda e ricordini particolari. Non saranno infinitamente entusiasmanti, ma vi giuro, queste poche cose mi fanno spisciare dalle risate. Non ve le sto a scrivere perché sono imbarazzanti da dire al pubblico, però vi dico solo di godervi ogni momento bello, perché quelli brutti arriveranno e ci saranno dall'inizio. E io ne ho vissuti anche qui, poco piacevoli, spiacevoli al 100%, e anche e soprattutto con la classe. 

I pianti ve li farete quando vorreste ribattere e invece non potete, perché fermati dalla lingua o da una cosa comunemenete chiamata solodiosacosa, perché è più facile e non servono giri di parole enormi per descriverla. Ma io proverò a fare questi giri di parole per cercare di rendere l'idea di cosa potreste vivere. Poi ogni esperienza è singolare e quindi beh... I miei possono essere solo consigli per i futuri exchange students in generale e in specifico per quelli che sceglieranno di vivere la mia esperienza annuale qui :) 

È difficile. Vi farete male un sacco di volte. E non parlo fisicamente, cioè, anche quello e specialmente all'inizio, però quello che è più difficile da controllare e sanare è il dolore che proverete dentro. E questo credo sia inevitabile per qualunque adolescente che decide di fare un'esperienza simile all'estero. A prescindere del paese, a prescindere di tutto il resto, fa male. Dannatamente male. Desidererete molte volte di tornare indietro e dire "chi diavolo me l'ha fatto fare? Cosa avevo in mente in quel periodo?", scaturiti dalla rabbia, dalla tristezza, dalla malinconia che a volte vi prenderà quando meno ve l'aspettate. Anche le piccole cose vi ricorderanno qualcosa che eravate soliti fare in Italia, o viverla o cose del genere ed ecco che vi troverete a pensare, senza rifletterci poi così tanto, "Mi manca la mia famiglia".
Vi mancherà. Proverete una voglia immensa di tornare a quello che non vi stava poi così bene pur di sentirvi a casa. I più fortunati potrebbero sentirsi a casa dopo un breve periodo, altri, come me, potrebbero necessitare di più tempo. Io ancora non mi sento pienamente a casa, e non mi sento in famiglia qui. Non propriamente. Mi sono affezionata, ma non mi sento bene, non si è instaurato nessun rapporto famigliare. E sappiate che quella è una cosa che all'inizio vi sembrerà banale e direte "che bello che bello che bello non vedo l'ora". Conoscerete le vostre famiglie magari prima di partire e avrete modo di comunicarci, ma viverlo è diverso. Devi davvero sentirti a casa, altrimenti non starai mai davvero bene. Tenete sempre in conto che siete da soli, in un paese diverso dal vostro, lingua diversa, abitudini diverse, orari diversi, clima diverso, cibo diverso, persone diverse, mentalità diverse, senza famiglia, senza amici, senza nulla di riferimento. Siete decisamente dei temerari, perché pur essendo una scelta sulla quale potreste riflettere, è dannatamente avventata. Chi sano di mente partirebbe alla volta di un paese che può conoscere solo da immagini? Ovviamente noi exchange students.
Da qui vi posso dire quello a cui mi riferivo prima. Ingoierete bocconi amari senza poter far nulla e questo vi farà ancora più male di tutto ciò che ho scritto sopra. Quello lo potete far assopire col pensiero che andrà meglio, potete metterlo da parte, pian piano farà meno male e vi abituerete alla vostra nuova vita. Ma all'inizio non è così. La lingua è un grandissimo ostacolo, le persone sono diverse, ragionano e agiscono in maniera diversa e vi spiazza. Vi faranno rimanere molto male. Diranno delle cose spiacevoli convinti che non capiate nulla nemmeno quando state imparando. Potrebbero escludervi, perché non tutti sono interessati a queste cose come lo siamo noi e pochi altri poveri cristi che vi staranno pure appresso. E penserete che siete comunque voi a dovervi abituare, perché quello è il loro stile di vita, è il loro paese e devi rispettarlo. E devi mettere un po' da parte tutte quelle che erano le tue certezze, perché non ne hai più nel momento in cui sali su quell'aereo che ti porta nel paese ospitante. 

Detta così sembra una cosa tremenda che non bisogna fare, ma ragazzi, è un periodo che si vive. Non è che tutto l'anno sarà così, pensatela così. Io lo faccio sempre per farmi coraggio. Mi sarò maledetta una miriade di volte per aver preso questa scelta, ma al contempo la mia vera me stessa non fa altro che incoraggiarmi e dirmi che ho fatto la cosa migliore in 17 anni di vita. Non importa quanto la gente mi stia ferendo, non importa quando non mi senta in famiglia e questa non sia ancora casa mia, non importa quanto il cibo mi abbia fatto e ancora oggi continua a farmi stare male alcune volte, non importa che non c'è nulla di ferreo che mi àncora a questo posto. Quando il 28 giugno dovrò salire sul treno che mi porterà a Cracovia per il mio ultimo giorno in Polonia, sicuramente non vorrò tornare. A prescindere da tutto ciò, diventerà la vostra vita. Non peserà tantissimo non vivere quella di prima, specialmente se, come me, la detestavate con tutti voi stessi. La nuova sarà sempre meglio, pian piano. Mettete in conto che ricominciate da capo ed è palese che non sia assolutamente facile. Pensate come sarebbe nascere già adolescenti e sentirsi bambini. Perché io sono una bambina che deve crescere in ormai altri 8 mesi e mezzo di permanenza, a partire dalla lingua ma soprattutto come persona. Io non sono contentissima del mio paese ospitante, aspiravo a cose completamente diverse da quello che è e sto trovando difficoltà ad abituarmi. Aggiungete la lingua che imparo perché devo e che non mi piace per nulla... è ovvio che mi direbbero di tornare.
Alla fine vi abituerete lo stesso. La sfida c'è comunque e voi non potete semplicemente dire "mi arrendo". Seppur vi arrendeste e tornaste, vi immaginate cosa trovereste? Il peggio del peggio. Tutto sarebbe peggio di prima e vi sareste persi il meglio.
Come si suol dire "dopo la pioggia c'è sempre il sole". Che tornerà anche la pioggia è ovvio, perché non è possibile che non ci sia mai un po' di pioggia; il maltempo esiste e come tale deve manifestarsi. Ma il principio di tutto è il sole e tornerà sempre a splendere.

Il post è davvero kilometrico e non ho detto tutto ciò che volevo dire. Magari aggiungerò una parte due appena possibile.
Però posso dire che adesso va meglio, su, concludiamo più in bellezza. Ho iniziato teatro un paio di settimane fa, saltandolo la settimana scorsa a causa dell'influenza, ma è comunque complicato. Mi sento una ritardata perché non capisco cosa dicono e, se loro cambiano esercizio, io sto ancora facendo il precedente. E mi sento davvero palesemente deficiente patentata. Poi c'è la pallavolo che non ho ancora iniziato per un motivo od un altro, ma sto cercando di trovare la forza di giurare a me stessa che martedì prossimo ci rimango a scuola... per due ore e mezza circa di pallavolo dopo aver iniziato alle 8, fare due lezioni di polacco e tante altre in cui sento parlare in polacco senza capirci nulla e vorrei solo prendere tutti a sprangate.
Ah, povera la mia testa.
E qui l'unico sballo della mia esistenza sono i centri commerciali. Per ora solo lo Stary Browar, ma ce ne sono altri che attendono mie visite.

Beh, io ringrazio chiunque di voi che è così coraggioso da sorbirsi tutto questo papiello. Se c'è qualcuno tra voi che è interessato alla Polonia e vuole parlare di cose anche belle di questo posto al di fuori delle normali preoccupazioni del primo mesetto e mezzo nella comunità ospitante, lo dica pure. Io sono disposta a dare tutte le informazioni che ho e, in caso, anche procurarmene per fornirvere. Le vie per ottenere le cose qui sembrano essere infinite, davvero, vi sentirete pure potenti xD

Pa pa! (È un saluto informale quando ci si congeda u.u) Do zobaczenia!

Ciao a tutti, a presto!

giovedì 5 settembre 2013

One week.

Una settimana fa a quest'ora stava per cominciare la cerimonia di saluto a Roma.
Una settimana... vi giuro che a me sembra di stare qui da mesi interi e non posso fare nulla per attenuare questa sensazione.
E dunque eccomi qui in Polonia, a Poznan... Non so da dove cominciare, ma evidentemente dovrei seguire il corso degli eventi dal 29 agosto al 5 settembre.
La notte tra il 28 e 29 è stata molto strana. Credo che una parte di me stesse realizzando che non avrei visto quella stanza, quella casa, i miei genitori davvero per tanto tempo, per cui ero crollata, e la mattina lo stesso nel salutare mia madre. Continuavo a chiedermi cosa stessi facendo, non ero capace di controllarmi, ma poi durante il tragitto in auto con mio padre mi sono calmata e sono riuscita a non piangere più come una bambina di due anni. Per cui siamo stati a Roma, abbiamo conosciuto i compagni di viaggio... il mio gruppo era composto da 8 persone, tutte donne... Una partenza al femminile, sì. Per la Polonia c'erano tre trimestrali ed io annuale. Abbiamo passato una giornata e serata piuttosto tranquilla ed è finita per mezzanotte, quando siamo andate a dormire dopo una chiacchierata con i volontari. Per cui la sveglia era alle 5.20 così per le 6 saremmo state tutte pronte e poi siamo partite alla volta dell'aeroporto. Al che abbiamo aspettato due ore prima di entrare in aereo e quando siamo salite sopra continuavamo a dire "ora non possiamo più tirarci indietro, è tutto reale". Una sensazione niente male, devo dire.
Purtroppo siamo arrivate al secondo giorno di campo e il giorno dopo ci saremmo divisi, per cui non abbiamo fatto altro se non delle attività e chiacchierato, abbiamo ricevuto il benvenuto, cenato, dormito e il giorno dopo ho trascorso nove ore in treno per Poznan... Inutile dirvi come stavo durante e dopo il viaggio. Inutile sperare di non farlo mai più perché inevitabilmente mi capiterà di ritornare a Piekary e a Cracovia anche, spero. Vorrei proprio vederla.
Per cui l'accoglienza in famiglia è stata favolosa e mi sono trovata da subito benissimo. Appena arrivata ho mangiato qualche bruschetta con prosciutto, mozzarella e prosciutto cotto, poi ci siamo visti con la mia famiglia e dopo sono andata a dormire, stanca morta com'ero. La domenica sono andata un po' in giro per Poznan, vedendo la piazza centrale, Plaża Wolności, e il Ratusz nella Stary Rynek, la "Old Square" di Poznan.

Plaża Wolności, Piazza della Libertà


Me and my host sisters



Ratusz, Stary Rynek

Come potrete vedere dal cielo, non faceva propriamente caldo, anzi. Però non è stata proprio una giornata freddissima se vogliamo paragonarla a questi giorni... abbiamo raggiunto i 13 gradi, per cui... E rendetevi conto, lunedì è stato il primo giorno di scuola e ho dovuto indossare, come ogni altra povera crista, una gonna nera e una camicia bianca. E pure con il cappotto io sono andata a fare compagnia ai pinguini, lo giuro. Poi chissà, forse sono io troppo freddolosa e poco abituata a queste temperature solo agli inizi di settembre, ma va beh.
Poi... vediamo un po'. Apriamo gli argomenti scuola e lingua assieme perché vanno completamente a braccetto.
La scuola è davvero un castello da fuori così come sembrava dalle foto, è molto bella, anche se dentro è piuttosto old e non mi attira tantissimo. Di certo comunque supera di gran lunga le scuole italiane xD su questo non si discute nemmeno tra cent'anni. Ci sono un piano inferiore, piano terra e due piani superiori. Sono gli studenti a cambiare le classi a seconda delle lezioni, e abbiamo sempre tra i 10 e i 15 minuti di pausa, e dalle 10.30 alle 10.50 la "long break" di 20 minuti. E qui sorge il problema della lingua. Inutile dire che io non sto capendo nemmeno una mazza se non le poche parole che somigliano vagamente all'italiano, perché alcune simili ce ne sono, o quelle che conosco e ho già imparato. Non so parlare ancora logicamente, domani inizio il mio corso e durante la settimana non ho avuto l'opportunità di fare polacco. Lo studio un po' a casa con la famiglia, o meglio lo imparo un po' così, ma devo aspettare domani per iniziare a gettare delle basi più solide. È davvero orribile non capire nulla o afferrare giusto qualcosina o addirittura contestualizzarlo, perché solo così si può vagamente capire qualcosa. Non voglio dare giudizi in anticipo sulla classe o che perché non li conosco bene né nulla, però comunque non è che sono tutti disposti a dare una mano e a parlare inglese. La fatica c'è e sicuramente per loro non ci sono ragioni valide per parlarmi. Mi sa che se voglio fare amicizia devo imparare in fretta. Comunque i momenti no arrivano già dalla prima settimana, almeno per me è stato così che la sto vivendo ora e sto per entrare nella seconda... 
Spero solo di imparare presto.
Well, le notizie positive sulla scuola sono che spesso su un tabellone posto nella hall della scuola dicono se mancano delle lezioni o che, le lezioni sono di 45 minuti (ma fidatevi anche se passano, perché lo fanno e a volte sembra che volino, parlano SOLO i professori e SOLO in polacco... immaginate e capirete quanto la mia testa stia a puttane ormai) e soprattutto: il mio giorno preferito è il mercoledì. Sì, perché la mia prima lezione è dopo la long break :P tutti gli altri sono tremendi e preferisco non parlarne. Soprattutto: QUATTRO ORE DI MATE ALLA SETTIMANA. In POLACCO. Voi mi volete vedere proprio schiattata a terra morta stecchita crepata. Ah, la mia testa.
Confermo, comunque, che avrete tanto sonno. Io sono conosciuta per le mie notti insonni e per il non andare d'accordo con le sveglie... Beh, da quando sto qui sto andando a dormire presto e mi sveglio spesso da sola e senza sveglia. Incredibile, neh? 
Aggiornerò nei prossimi giorni con più foto e cose, per adesso chiudo qui perché sono uscita da scuola alle 15.20 e ho scritto questo post perché mia sorella Kasia mi ha ricordato che sì, ho creato un blog e sì, ero solita aggiornarlo, per cui un post era d'obbligo. Cercherò di tenervi aggiornati, poi, eh.
Do widzenia.