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mercoledì 27 novembre 2013

90 giorni... CO?!?!?!?!

Lo so che avevo promesso un aggiornamento decisamente più rapido.Purtroppo il tempo non si controlla e io sono altrettanto idiota ed incontrollabile. La salute lo è. Gli impegni arrivano e basta. Ogni giorno è una scoperta di una sensazione nuova mista ad altre, anche quello più noioso, quello che sembra il più monotono di tutti.
Un mese fa ho cambiato famiglia e classe. Lo desideravo, ci ho messo due mesi, o per meglio dire ho perso due fottuti mesi della mia fottutissima esperienza, ma alla fine ce l'ho fatta e per nessuna ragione al mondo perderò altro tempo.
La mia nuova famiglia non posso nemmeno giudicarla fantastica, perché quest'aggettivo è decisamente riduttivo. Qui sto proprio bene. Certo, le mie sorelle ospitanti sono di una lentezza snervante che mi porta all'orlo di una vera e propria crisi isterica nervosa, ma le amo lo stesso. I miei genitori sono fantastici. Forse la mia salute è davvero troppo precaria e ciò ha voluto che passassi 10 giorni chiusa nella camera, nel letto morente, per il resto, però, è davvero tutto okay.
E non mi sbagliavo quando dicevo che non sono io ad avere problemi di relazioni, o meglio, non sono "solo" io quella un po' sbagliatella. Era proprio la classe che non andava, non c'era nulla che potesse collegarci, e quando finalmente un mese fa mi hanno accettato quel stramaledettissimo cambio, sapevo che sarebbe andata meglio. Forse avrei fatto male ad aspettarmi e crederci troppo, però è andata davvero come speravo. come sapevo che sarebbe andata. Le persone sono gentilissime, mi aiutano, mi parlano, e mi fanno sentire meno sola anche quando mi sento davvero la persona più sola del mondo. Almeno una volta al giorno non si può proprio fare a meno di sorridere. Certo, siamo 31 matti, ma a chi piacciono le cose normali? Io mi sento tanto matta quanto loro, anzi, conoscendomi lo sono un po' di più pure, ma l'ostacolo della lingua non è propriamente nullo e, almeno finché non saprò parlare con estrema scioltezza, la mia pazzaria non potrà venire a galla. Ma a quello si rimedia con tranquillità.
Per cui, tra due giorni, anzi, ormai meno di due giorni, è il mio compleanno. IN teoria avrei dovuto passare la giornata, o meglio, 7 ore in treno per andare a Cracovia, ma fortuna volle che questo campo non fosse obbligatorio, quindi, perlopiù per volere estremamente persistente della mia sorella ospitante Julia, ci sarà una festicciola qui a casa con famiglia ed alcuni amici, una tortina, un po' di risate e divertimento, e poi si passa alle lacrime.
Perché per quanto tutto sembri andare rose e fiori, io non posso nascondere la tristezza che mi inonda l'animo ogni giorno. Quanto la mancanza delle persone a cui voglio un bene infinito si senta e mi faccia rattristare anche quando rido con tutta me stessa. Non si può sopire il desiderio immane di poter essere in Italia anche solo per uno o due giorni, giusto per poter vedere, abbracciare, ridere con le mie migliori amiche, il mio migliore amico, i miei genitori e coccolare il mio cane. E mangiare quel cibo che tanto mi manca, anche se ormai il desiderio si sopisce ( e ce credo, mettetevi voi davanti a tante schifezze a pochi centesimi, cosa che in Italia non ti puoi sognare nemmeno nei sogni più lontani e lungimiranti, quindi ovvio che poi la mancanza, almeno del cibo, non scompare ma rimane... in secondo piano. E questo specialmente quando ti pesi e vedi che alla fine un po' di dieta dovresti, DEVI davvero farla.).
Ordunque... non posso nascondere la miriade di sentimenti che mi attanaglia lo stomaco dalla mattina alla sera ogni giorno della mia vita. Darei di tutto per ricevere un abbraccio vero come regalo, ma qui sembrano non conoscerlo. Io non mi sento protetta e non mi sento a mio agio negli abbracci delle persone a cui mi sto affezonando qua. Oddio, sembra cattivo, sembro senza sentimenti, ma vi giuro che per quanto io tenga a tutte queste persone, sono lontane kilometri e kilometri dagli abbracci.
Ops. Parole sbagliate, veramente. Perché io sono DAVVERO 2.000 km distante dai VERI abbracci. Quelli che mi riscaldavano il cuore e il sorriso me lo facevano spuntare.
Ma poi ci penso. Mi guardo indietro e, oltre a queste persone, non rimpiango nulla. Mi guardo avanti: ciò che mi aspetta mi fa venire voglia di ammazzarmi proprio mentre torno in Italia. E allora mi godo anche la sensazione più spiacevole. Perché il dispiacere che proverò tra 7 mesi a questa parte sarà talmente incomparabile al dolore che provo ora che davvero rimpiangerò di essermi sentita così. E mi sentirò la persona più stupida del mondo.
Alla fine sapevo che la realizzazione di questo sogno mi sarebbe costata tanto. Non si parla di soldi, oddio, quello è un piano che è meglio non toccare (ho già parlato delle schifezze? Sì, costano poco, ma poi accumili e accumuli... pper non contare il fatto che qui dovrò rifarmi l'armadio perché non ho effettivamente niente di invernale... per il clima qui. HELP!!!!), ma si parla a livello di cosa si lascia. Sapevo cosa lasciavo e non sapevo ciò che avrei trovato, e per quanto non riesca a rimpiangere né la scelta di partire né tutto quello che ho vissuto qua (se non i due mesi persi per un CAZZO DI NIENTE FANCULO *censura* sto diventando volgare, scusatemi). non posso nemmeno non starci male.
Alla fine è una questione di dare e ricevere. Ma non è mai come ci si aspetta, quindi è normale che io mi senta così, no? D'altronde sono ancora una ciccinina coccolina piccina, quindi è normale. Ma perché questo convincermi non mi consola?
Va beh... Vorrei raccontarvi tante cose, ma non ce la faccio ora. Volevo solo sfogarmi un po'... Però tutto ciò che voglio raccontarvi potrò dirvelo probabilmente durante il periodo di Natale. O a metà dicembre. Perché fidatevi è tantissimo. Tre mesi saranno pochi, forse, ma penso che siano successe più cose qui in tre mesi che in 17 anni della mia vita a Napoli. Se non di spiacevoli, fanculo.
Ora scappo via. Purtroppo gola e raffreddore sono già tornati. Insomma, in Italia era un rito che mi ammalassi la sera del mio compleanno. Perché dovrebbe fare differenza qui? Anzi, qui è pure peggio per le temperature e tutto. La mia salute è TROPPO carente, in effetti...
Sapete stamattina che tenevo davanti? Il mio cellulare. No, mica il cell e basta... guardate voi... Forse sembra niente, ma il CAZZO DI FREDDO SI SENTE.
E CHE DIAMINE, NEVICA OVUNQUE E QUI MANCO SI DECIDE A DIVENTARE TUTTO BIANCO, POZNAN! E CHE DIAMINE!!! Ci sono state solo due mini nevicate di pochi minuti, E PERDINCI!!!!!!!!1 VOGLIO LA NEVE! Almeno mi meetto l'anima in pace e ci sarà un motivo valido per sentire UN FOTTUTISSIMO FREDDO COME QUESTO!

TI PASSA PROPRIO LA VOGLIA DI ANDARE A SCUOLA!

Kocham cię, Polska. 

Do widzenia!!! Pa!

mercoledì 9 ottobre 2013

41 days of Poland

Quarantuno giorni qui.
Il mio ultimo aggiornamento risale all'era Mesozoica praticamente e per questo mi sento profondamente in colpa, ma proprio non riuscivo a schiattarmi davanti al pc ed aggiornare. Quando provavo a scrivere qualcosa la mia mente era totalmente vuota, pur avendo una miriade di cose da dire.
Ho sentito dire da molte persone: "Perché mettere paesi vicini? La cultura è la stessa e non c'è niente che puoi imparare o scoprire". Non state a sentire a queste stronzate, perché ho trovato una miriade di differenze sin dal primo giorno in cui ho messo piede qua. Quindi non pensate Asia, Europa, America Latina o che. Il mondo è vario a prescindere di dove si viva e dove si vada. Che poi ci siano delle culture che si vorrebbero conoscere e lingue da approfondire o scoprire è un'altra storia, ma non ponetevi alcun limite. 10 scelte sembrano tante e invece, credetemi, sono davvero troppo poche.
Torniamo alla Polonia. Ho la sensazione che se riesco davvero a formulare tutti i pensieri e scrivere ciò che ho da dire, questo post verrà davvero lungo... In caso, mi scuso in anticipo e mi scuserò alla fine con tutti i temerari che stanno leggendo, leggono o leggeranno queste mie parole.
Let's start.

Iniziamo da ciò che fa parte della mia vita quotidiana: la scuola.
Non ricordo se ho già detto qualcosa a riguardo nel mio post precedente, ma sicuramente non sapevo tutto ciò che so ora e non avevo vissuto ancora buona parte delle cose. Ormai è quasi finita la mia sesta settimana scolastica... un mese e mezzo di scuola. E pensare che finirà il 27 giugno *piange*
Ordunque. L'edificio non ha nulla a che vedere con le tipiche scuole italiane. Personalmente, la mia scuola sembra un carcere, anche se adesso si è deciso di colorarla di blu e le porte sono arancioni. A me sembra una prigione lo stesso e soprattutto non cambierò la mia opinione dopo essere stata in una scuola che è praticamente un castello. Dalle foto dicevo che era una Hogwarts in miniatura, e sappiate che lo è davvero. Anche se la mattina mi sveglio senza voglia di fare nulla, non esito ad alzarmi ed andarmi. Certo, lo sballo della mia vita scolastica sono soltanto le ottomilasettecentordici pause che ci sono nell'arco di tutta la giornata e i cambi di classe, "bufet", ovvero la mensa/bar, e i bagni delle ragazze. E il teatro. E ovviamente perdere tempo, perché è questo che faccio durante le lezioni.
Vi propongo un'immagine di quello che è il Liceo Marcinek di Poznan:

In un giorno qualunque di scuola, ecco dove ti trovi e dici: "Mah, ma facciamolo sto sacrificio".
E pensate che quando fa davvero freddo diventa la vostra fonte di salvezza. E quando devi tornare a casa è ancora peggio, perché dici: "Io qui sto così bene al calduccio, chi me lo fa fare di uscire fuori al freddo ed al gelo?"
Scleri a parte, quella è la mia scuola. Certo, dentro non mi entusiasma più di tanto. Almeno i corridoi non lo fanno. È tutto piuttosto antico, eccetto la hall, luminosa e gremita degli studenti, e fornita di un tabellone sul quale vengono riportate le lezioni mancanti della giornata, eventualmente del giorno dopo, cambi di classe per le lezioni e a volte anche avvisi di eventuali concorsi o gare. (perché sì, le scuole polacche sono fatti perlopiù da concorsi... ce n'è davvero per tutti i gusti).
Questa è la hall:

Beh, un po' vuota durante le lezioni naturalmente... però :')

Uscendo un attimino di lì... Perché sì, bisogna farlo anche durante alcune lezioni... Cioè, durante una lezione: educazione fisica. A parte che c'è una palestra situata a pochi passi dalla scuola, fuori quindi, dove solitamente andiamo e poi torniamo all'interno della scuola in caso di basket (perché quella palestra o la dividiamo con i ragazzi oppure gliela lasciamo e facciamo i fattacci nostri). [Sì, le lezioni di ed. fisica sono divise tra ragazze e ragazzi, ma non è traumatico, almeno per me... essendo abituata ad una classe di sole ragazze... E l'unico uomo presente è il gnocc.... il prof. di ed. fisica, sì, giovincello e col bel c... urriculum, sì).
Dicevo. Nel cortile della scuola sta questo mini campo da basket (mini, poi... cioè francamente non ho ancora capito se è più piccino di quello normale o meno, però correre avanti e indietro là fa pensare che sia davvero infinito), un campo da calcio e uno spiazzale enorme alla destra ed uno enormissimo alla sinistra. In pratica potrebbero metterci altri tre campi da calcio e starebbero apposto proprio. Perché fidatevi, correre per tutto quello spazio e fare tre giri senza fermarsi STANCA. Puoi essere anche Arnold Schwarzenegger ma tu ci crepi dopo quella corsa. E ovviamente il prof ti dice di fare subito stretching e basket. Appoggiata a terra. Sulle foglie che cadono e alcune che ti arrivano in bocca dagli alberi a fianco al campo. Figatissima comunque. Ma questi passaggi sulle foglie li lascio a più tardi.
Ora vi mostro il campo da calcio: 
Una parte, almeno. Una piccola porzione perché non sapevo dove schiaffarmi per prenderlo. Comunque immaginate a correre tutto quel coso per tre volte di base... mi piange ancora il cuore e i polmoni mi stanno ancora maledendo.
Quanto vecchia son diventata?
Ordunque, credo sia arrivato il momento di andare oltre l'infinità della scuola. Ah, va beh, solo per dirvi, c'è il piano terra, presidenza in fondo all'ala destra della scuola, e un piano superiore. Poi in generale due piani superiori, il secondo diviso in ala destra e sinistra (in pratica se sbagli lato devi scendere di nuovo, quindi fai meglio ad imparare presto dove sono le tue classi così da non sbagliarti e non farti centinaia di scale per nulla), e il piano -1, dove c'è un enorme spazio dove mettere i giubbini, altre classi e il bufet.
E penso di aver descritto ampiamente tutta questa parte. Adesso andiamo oltre, perché intanto sono ancora a parlare solo della scuola e non ho nemmeno iniziato D: meglio non pensarci...

Il primo giorno di scuola vai lì per prendere la timetable e poi te ne puoi andare. Ti vesti ovviamente elegante, gonna, camicia, cappotto, e poi esci fuori e ti vai a gelare. Sì, perché quest'anno ha deciso di far freddo da inizio settembre (e per freddo intendo tra 6 e 15 gradi di settembre che sono diventati poi 0 - 10). A settembre È freddo, chi dice il contrario si becca un capatone in bocca, perché quella che si sorbisce i 0 gradi di prima mattina senza poterci fare nulla sono IO. FA FREDDO!!! E se arrivo a -20 credo che mi sparerò, troverò un'arma da qualche parte e lo farò perché io NON LO REGGO. Però poi penso alla neve e... OK TOGLIAMO STO OT.
E il mio primo giorno è stato: mi guardavo attorno, tutta gente vestita uguale, che si abbracciava e urlava, parlava, io non capivo nulla, prendo queste lezioni senza capirci una cacca secca e vado in uno dei centri commerciali più grandi d'Europa che si trova qui a Poznan, lo Stary Browar. Dopo vi metto una foto, non disperate, è che non voglio ostruire troppo nel mezzo (?) già l'ho fatto ma non pensiamoci.
Dal giorno successivo, martedì 3 settembre, le lezioni sono iniziate. Dal primo momento i professori mettono tutto in chiaro, i punteggi, come guadagnarli, il programma dell'anno e quant'altro. Le ore qui sono di 45 minuti ed alla fine di ognuna ci sono pause che vanno dai 5 ai 15 minuti, più la long break dalle 10.30 alle 10.50. Ovviamente tutte le pause sono sempre agli stessi orari, però le lezioni possono iniziare alle 8 così come dopo la long break (il mio attuale mercoledì :3).
Ed è stato sempre e solo questo per le prime due settimane, perché il mercoledì 4 andammo ad una giornata dello sport dove facemmo bowling e tennis, e c'era anche squash ma capii dopo pochi istanti che non ero tagliata per farlo, quindi mi rilassai. Non fu una giornata propriamente entusiasmante, non capirci nulla mentre tutti lo fanno e a stento vogliono tradurti qualcosina non è bello. Lo facevano più gli istruttori lì in maniera poco corretta che i miei compagni di classe, vi lascio immaginare... 
E comunque dicevo è stato sempre questo. I professori credevano che io importunassi la mia vicina di banco per perdere tempo, quando poi mi iniziavano a fare una sorta di predica io non capivo un'acca e quindi capivano che ero italiana. E mi ignoravano.
A me come all'altra exchange student di classe mia, Jasmin dalla Germania (anche se non è con AFS ed è tutt una cosa particolare e francamente un'exchange non exchange, ma è inutile soffermarsi su una cosa simile perché non ve ne frega niente). Però lei ha già studiato un po' di polacco e quindi andava un po' meglio di me.

Ordunque, passando alla situazione attuale, le lezioni sono piuttosto pallose. Qui non è come in Italia, sia per lezioni sia per compiti in classe o test. Cerco di spiegarvi brevemente come funziona.
Gli studenti entrano in classe e si mettono con la testa sui libri, ascoltano e non fiatano proprio se non interpellati dal docente. No, non è un'atmosfera tesa in cui gli studenti hanno paura di parlare, stanno semplicemente attenti. Sin dal primo giorno si instaura un ottimo rapporto con gli insegnanti e ancora non mi spiego come, ma comunque non sono mai in ansia. Dicono di tanto in tanto di aver paura per interrogazioni e compiti, mentre hanno sempre quaderni o libri in mano anche durante le pause, per il resto stanno sempre ad ascoltare, scrivere, prendere appunti, leggere, fare esercizi. Che sia polacco, o matematica, o chimica, o fisica o economia o addirittura religione, loro lo fanno. Sì, beh, ho fatto solo un paio di lezioni di religione per vedere com'era e me ne sono scappata a gambe levate, non è proprio per me, sorry.
I compiti in classe durano solitamente massimo 20 minuti, poi bisogna consegnare e dopo si fa lezione normalmente. E tutti stanno con la testa sui fogli, non la alzano quasi mai, eccetto con edb (una cosa sui militari) che hanno fatto un compito di classe con i cellulari e internet :D polacchi ribelli... tutto ciò mentre io dovevo scrivere i gradi dal minore al maggiore dei militari e dell'aeronautica militare in italiano. Con un mini-dizionario che non riusciva a tradurmi quasi nulla. Beh, devo ringraziare le chiacchierate con il mio papà sull'esercito e tutto... Almeno sono riuscita a scrivere buona parte di cose ahahah
Anyway.
Le interrogazioni sono diverse. In Italia probabilmente il 98% degli studenti con il 98% dei professori scende a compromessi e queste si possono programmare, qui invece no, decide la sorte, o meglio i dadi il giorno stesso. Devi andare sempre preparato perché può sempre capitare il vostro numero. 
Ah, già, altra piccola curiosità: i professori non ti chiedono mai il cognome, ma solo il numero d'appello. Che io ho imparato (forse) qualche giorno fa. E nemmeno. Io credo di essere il 16 ma non ne sono tanto certa, davvero. Lo sanno gli altri per me e questo mi basta xD ho solo imparato i nomi delle due persone che stanno prima di me e d'istinto rispondo all'appello, per il resto bah, chissene. Me ne infischio.
E di tanto in tanto, inoltre, vengono sorteggiate delle persone, o scelte dal docente, per il controllo dei quaderni. Quindi qui non è un optional avere un quaderno. Devi averlo e per ogni materia, pieno di tutto ciò che hanno fatto, e se non lo hai trovi un modo per aggiungerlo. Ma solitamente questi hanno sempre tutto.
Inoltre, cosa molto buona e che spero avverrà anche in Italia, ognuno ha un proprio account sul sito della scuola dove vengono riportati tutti i voti, gli orari delle lezioni e tutto il resto. Gli avvisi vengono inviati per email stesso su quell'account. Vengono creati dal docente coordinatore di classe ed è ottimo, davvero. E soprattutto il sito è pieno di tutto ciò che puoi immaginare e non immaginare di trovarci sopra. Magari in Italia facessero una cosa simile bella ed ordinata. Ma inutile riporre inutili speranze.

La settimana scolastica, comunque, inizia il lunedì e termina il venerdì. Niente sabato. Le lezioni, come ho già detto, sono di 45 minuti e ci sono più pause nell'arco della giornata, a volte io ho ore libere che si possono sia occupare, sia trascorrere in bufet o nella biblioteca o in mezzo ai corridoi a far nulla. Figata immensa, sì, se non fosse per il fatto che si trovano api ovunque.
E da qui concludo l'argomento scuola e passo a quello paesaggi, insetti, cielo. E autunno, va'.

Allora... Se avete la fobia degli insetti come la sottoscritta, ma siete talmente temerari da voler comunque tentare un'esperienza in Polonia, rinunciateci: li troverete ovunque. Ad ogni angolo di strada, in ogni classe, ogni passo che fate, vi troverete api, mosche e qualsiasi altro insetto esistente al mondo che vi segue. Vi perseguita. Vi stalkera. E il peggio è che non potete denunciare gli insetti, perché poi vi portano al manicomio... e se ne infischiano che non state solo scherzando e avete LAFOTTUTISSIMAFOBIADIOGNIINSETTOESISTENTESUQUESTOPIANETA.
Questo a prescindere degli 0 gradi, perché anche con pochissimi gradi li troverete. Mi dispiace per voi ma soprattutto per me che lo sto vivendo ora ogni santo giorno e ho collezionato in soli 41 giorni un vasto repertorio di figure di merda in luoghi pubblici e non a causa delle api e insetti vari.
Dovete capire che la gente qua fa come se non esistessero, o forse sono talmente abituati da non vederli più. Io ne vedevo, in Italia, e credevo fossero tante. NON è vero assolutamente, perché adesso abbraccerei e alleverei un alveare intero di api a Napoli, perché paragonate a qua sono davvero pochissime e soprattutto non ti importunano ovunque.
Non è facile conviverci, non puoi nemmeno metterti d'accordo o scendere a compromessi. Lo devono fare sempre con la mia povera borsa mentre io mi allontano e con una faccia sconvolta, appena prima di urlare in maniera poco consona all'ambiente e sopratuttto estremamente isterica, le scaccio. Questo può funzionare, ma non vi assicuro che non ritorneranno, perché è certezza, è totalmente appurato che lo faranno. Arrendetevi... ma sappiate che non lo farete mai davvero. Vedete? Si impazzisce ad un certo punto.
La natura, comunque, è mozzafiato. Lo è sempre, all'inizio vi lascerà totalmente spiazzati. Per adesso ho vissuto un po' dell'estate, colori molto accesi, verdi bellissimi. Adesso è iniziato l'autunno, le foglie cadono in continuazione, e sono dei più disparati colori. Verdi, marroni, gialle intense, arancioni, rosse, viola e blu. Con tante sfumature. Cadono sulle vostre teste, le schiacciate in continuazione e sembrano non finire mai, anche se gli alberi, perdendole, dovrebbero rimanere spogli. Qua cadono e invece gli alberi sono comunque pieni di foglie D: che stregoneria è mai questa?
Il cielo, invece, vi sconvolge ancora di più. Direte voi, il cielo è quello in tutto il mondo, e anche qui quando dico che il cielo mi piace da morire mi prendono per idiota. Idiota ci sono senza dubbio, però vi giuro, le nuvole prendono dei colori fantastici, il cielo te li mostra in maniera così nitida, così chiara, e sono così belli ed intensi... Dal rosa, lilla, celeste del mattino con nuvole o senza, al cielo blu intenso del pomeriggio, nuvole nere nel cielo blu che si sta scurendo per la notte, una volta addirittura tutto cielo nero e solo all'orizzonte ancora illuminato! Cioè, non so voi, ma io a Napoli non ho mai visto una cosa del genere. Forse ho prestato io poca attenzione ma poco ci credo, perché guardare il cielo è sempre stata una mia fissa. 

Ok, passiamo alla prossima cosa. Visto che ho accennato alla collezione di figure di merda alle fermate degli autobus specialmente e ai semafori, parliamone. NO DAVVERO PARLIAMONE.
Le fermate degli autobus non sono entusiasmanti, ma a differenza di Napoli ci sono timetables per ogni pullman e orari e... io sono ancora shockata in una parte recondita di me, ma ormai abituata quasi ai ritmi di autobus e tram qui... Sono PUNTUALISSIMI. A parte di primo mattino quando c'è un traffico che ti fa cadere le braccia, precisissimi. Spaccano davvero il minuto, dominano tutto. Gli autobus e i tram qui sono verdi e sotto a tutto hanno una striscia gialla. Niente di entusiasmante, anzi.
La cosa meno entusiasmante di tutte è il fatto che ti sballottolano da una parte all'altra e rinunciate all'idea di stare nella stessa posizione per più di una volta su di un tram, a meno che non stiate seduti. Lì potete dirvi quasi salvi, e dico quasi perché prima o poi dovete alzarvi per scendere alle vostre fermate. Io lo chiamo il momento della guerra, tra gente che deve scendere e salire, che non si toglie davanti e ti spinge per nulla, ma io cerco sempre di mettermi alle porte una o due fermate prima, così me li tolgo tutti davanti e mi faccio la corsa alla mia fermata dell'autobus o fuori scuola. 
Ma la cosa che più mi irrita e alla quale non riesco ad abituarmi, e continuo ad imprecare in tutte le lingue che conosco contro i SEMAFORI. Dio, gente, vi giuro. Prima di trovare la linea di tram che arriva fuori scuola mia, scendevo ad una fermata che si chiama Most Teatralny, camminavo per una decina di minuti ed ero a scuola. Il problema è che 10 minuti ne diventavano decisamente di più e dovevi correre. Tutto per cosa? Per quei merda di semafori. Un minuto verdi e sette rossi. Non scattano MAI. I pedoni possono diventare anche degli scheletrini, ma il semaforo ti farà vivere altre settecento vite prima di ricordarsi che, ohcazzo!, esistete anche voi e scattare al verde. Fanno esaurire e io non mi capaciterò mai di quanto siano pietosi. Li DETESTO. 

E adesso passiamo ad un altro infinito spasso della mia nuova esistenza: la lingua.
Il polacco è la lingua più difficile del mondo. Mettetevi in pace con voi stessi, placate le vostre anime e rinunciate a qualunque altra cosa (cosa che io non sto facendo ma dettagli). Rinunciate all'idea che possa essere facile impararlo, rinunciate all'idea che possano esserci delle pronunce facili, suoni che saprete imitare bene ed imparerete. No, non è così. Vi servirà tutto il tempo che avete a disposizione per impararlo. A parte che c'è il polacco a tempo pieno, dato che tutto è scritto in polacco, la gente parla in polacco, quindi lo ascolti dalla mattina alla sera e non c'è nulla che ti stacchi. Pensate che anche youtube s'è messo! Ormai ho anche le pubblicità in polacco, pur avendolo ancora impostato in italiano. Niente da fare, io ormai sono totalmente fuori da ciò che sta accadendo in Italia e nel mondo in generale. Ma di questo parlerò dopo il punto della lingua.
Eliminate la v dalla vostra testa, il fatto che la C si legga nel nostro modo, che ci sono minimo due dittonghi per un suono quasi identico... Sì, che poi per loro è diversissimo, ma per noi è sempre tutto uguale. per me lo è e infatti continuo a ripetere "È LA STESSA COSA!" quando sbaglio a scrivere. Ovvero la maggior parte delle volte, nelle quali rinuncio e passo carta e penna a qualche polacco di buona volontà che cerca un po' di pazienza per non uccidere colei che sta distruggendo la propria lingua.
Però poi ci pensi e ti spanci dalle risate. Almeno per me è così. Rimango sconvolta all'inizio, non so come reagire, poi passa un po' di tempo e a stento trattengo le risate. Che miti, ragazzi, che miti. Non sai se amarli od odiarli perché tengono degli atteggiamenti che ti esauriscono all'inverosimile, ma poi dici "per loro è normale così". Ma per te non lo è, quindi li vuoi riempire di capatoni in bocca. E poi pensi che per loro lo è... ed ecco come cominciano le crisi esistenziali. Poi i capatoni li date nel muro a discapito di voi stessi ed eventualmente della famiglia, o meglio del muro della famiglia ospitante.

A questo proposito... io la sto per cambiare la famiglia, però per un mese e qualche giorno sono stata comuqnue con loro e ho la mia collezione di figure di merda e ricordini particolari. Non saranno infinitamente entusiasmanti, ma vi giuro, queste poche cose mi fanno spisciare dalle risate. Non ve le sto a scrivere perché sono imbarazzanti da dire al pubblico, però vi dico solo di godervi ogni momento bello, perché quelli brutti arriveranno e ci saranno dall'inizio. E io ne ho vissuti anche qui, poco piacevoli, spiacevoli al 100%, e anche e soprattutto con la classe. 

I pianti ve li farete quando vorreste ribattere e invece non potete, perché fermati dalla lingua o da una cosa comunemenete chiamata solodiosacosa, perché è più facile e non servono giri di parole enormi per descriverla. Ma io proverò a fare questi giri di parole per cercare di rendere l'idea di cosa potreste vivere. Poi ogni esperienza è singolare e quindi beh... I miei possono essere solo consigli per i futuri exchange students in generale e in specifico per quelli che sceglieranno di vivere la mia esperienza annuale qui :) 

È difficile. Vi farete male un sacco di volte. E non parlo fisicamente, cioè, anche quello e specialmente all'inizio, però quello che è più difficile da controllare e sanare è il dolore che proverete dentro. E questo credo sia inevitabile per qualunque adolescente che decide di fare un'esperienza simile all'estero. A prescindere del paese, a prescindere di tutto il resto, fa male. Dannatamente male. Desidererete molte volte di tornare indietro e dire "chi diavolo me l'ha fatto fare? Cosa avevo in mente in quel periodo?", scaturiti dalla rabbia, dalla tristezza, dalla malinconia che a volte vi prenderà quando meno ve l'aspettate. Anche le piccole cose vi ricorderanno qualcosa che eravate soliti fare in Italia, o viverla o cose del genere ed ecco che vi troverete a pensare, senza rifletterci poi così tanto, "Mi manca la mia famiglia".
Vi mancherà. Proverete una voglia immensa di tornare a quello che non vi stava poi così bene pur di sentirvi a casa. I più fortunati potrebbero sentirsi a casa dopo un breve periodo, altri, come me, potrebbero necessitare di più tempo. Io ancora non mi sento pienamente a casa, e non mi sento in famiglia qui. Non propriamente. Mi sono affezionata, ma non mi sento bene, non si è instaurato nessun rapporto famigliare. E sappiate che quella è una cosa che all'inizio vi sembrerà banale e direte "che bello che bello che bello non vedo l'ora". Conoscerete le vostre famiglie magari prima di partire e avrete modo di comunicarci, ma viverlo è diverso. Devi davvero sentirti a casa, altrimenti non starai mai davvero bene. Tenete sempre in conto che siete da soli, in un paese diverso dal vostro, lingua diversa, abitudini diverse, orari diversi, clima diverso, cibo diverso, persone diverse, mentalità diverse, senza famiglia, senza amici, senza nulla di riferimento. Siete decisamente dei temerari, perché pur essendo una scelta sulla quale potreste riflettere, è dannatamente avventata. Chi sano di mente partirebbe alla volta di un paese che può conoscere solo da immagini? Ovviamente noi exchange students.
Da qui vi posso dire quello a cui mi riferivo prima. Ingoierete bocconi amari senza poter far nulla e questo vi farà ancora più male di tutto ciò che ho scritto sopra. Quello lo potete far assopire col pensiero che andrà meglio, potete metterlo da parte, pian piano farà meno male e vi abituerete alla vostra nuova vita. Ma all'inizio non è così. La lingua è un grandissimo ostacolo, le persone sono diverse, ragionano e agiscono in maniera diversa e vi spiazza. Vi faranno rimanere molto male. Diranno delle cose spiacevoli convinti che non capiate nulla nemmeno quando state imparando. Potrebbero escludervi, perché non tutti sono interessati a queste cose come lo siamo noi e pochi altri poveri cristi che vi staranno pure appresso. E penserete che siete comunque voi a dovervi abituare, perché quello è il loro stile di vita, è il loro paese e devi rispettarlo. E devi mettere un po' da parte tutte quelle che erano le tue certezze, perché non ne hai più nel momento in cui sali su quell'aereo che ti porta nel paese ospitante. 

Detta così sembra una cosa tremenda che non bisogna fare, ma ragazzi, è un periodo che si vive. Non è che tutto l'anno sarà così, pensatela così. Io lo faccio sempre per farmi coraggio. Mi sarò maledetta una miriade di volte per aver preso questa scelta, ma al contempo la mia vera me stessa non fa altro che incoraggiarmi e dirmi che ho fatto la cosa migliore in 17 anni di vita. Non importa quanto la gente mi stia ferendo, non importa quando non mi senta in famiglia e questa non sia ancora casa mia, non importa quanto il cibo mi abbia fatto e ancora oggi continua a farmi stare male alcune volte, non importa che non c'è nulla di ferreo che mi àncora a questo posto. Quando il 28 giugno dovrò salire sul treno che mi porterà a Cracovia per il mio ultimo giorno in Polonia, sicuramente non vorrò tornare. A prescindere da tutto ciò, diventerà la vostra vita. Non peserà tantissimo non vivere quella di prima, specialmente se, come me, la detestavate con tutti voi stessi. La nuova sarà sempre meglio, pian piano. Mettete in conto che ricominciate da capo ed è palese che non sia assolutamente facile. Pensate come sarebbe nascere già adolescenti e sentirsi bambini. Perché io sono una bambina che deve crescere in ormai altri 8 mesi e mezzo di permanenza, a partire dalla lingua ma soprattutto come persona. Io non sono contentissima del mio paese ospitante, aspiravo a cose completamente diverse da quello che è e sto trovando difficoltà ad abituarmi. Aggiungete la lingua che imparo perché devo e che non mi piace per nulla... è ovvio che mi direbbero di tornare.
Alla fine vi abituerete lo stesso. La sfida c'è comunque e voi non potete semplicemente dire "mi arrendo". Seppur vi arrendeste e tornaste, vi immaginate cosa trovereste? Il peggio del peggio. Tutto sarebbe peggio di prima e vi sareste persi il meglio.
Come si suol dire "dopo la pioggia c'è sempre il sole". Che tornerà anche la pioggia è ovvio, perché non è possibile che non ci sia mai un po' di pioggia; il maltempo esiste e come tale deve manifestarsi. Ma il principio di tutto è il sole e tornerà sempre a splendere.

Il post è davvero kilometrico e non ho detto tutto ciò che volevo dire. Magari aggiungerò una parte due appena possibile.
Però posso dire che adesso va meglio, su, concludiamo più in bellezza. Ho iniziato teatro un paio di settimane fa, saltandolo la settimana scorsa a causa dell'influenza, ma è comunque complicato. Mi sento una ritardata perché non capisco cosa dicono e, se loro cambiano esercizio, io sto ancora facendo il precedente. E mi sento davvero palesemente deficiente patentata. Poi c'è la pallavolo che non ho ancora iniziato per un motivo od un altro, ma sto cercando di trovare la forza di giurare a me stessa che martedì prossimo ci rimango a scuola... per due ore e mezza circa di pallavolo dopo aver iniziato alle 8, fare due lezioni di polacco e tante altre in cui sento parlare in polacco senza capirci nulla e vorrei solo prendere tutti a sprangate.
Ah, povera la mia testa.
E qui l'unico sballo della mia esistenza sono i centri commerciali. Per ora solo lo Stary Browar, ma ce ne sono altri che attendono mie visite.

Beh, io ringrazio chiunque di voi che è così coraggioso da sorbirsi tutto questo papiello. Se c'è qualcuno tra voi che è interessato alla Polonia e vuole parlare di cose anche belle di questo posto al di fuori delle normali preoccupazioni del primo mesetto e mezzo nella comunità ospitante, lo dica pure. Io sono disposta a dare tutte le informazioni che ho e, in caso, anche procurarmene per fornirvere. Le vie per ottenere le cose qui sembrano essere infinite, davvero, vi sentirete pure potenti xD

Pa pa! (È un saluto informale quando ci si congeda u.u) Do zobaczenia!

Ciao a tutti, a presto!

giovedì 5 settembre 2013

One week.

Una settimana fa a quest'ora stava per cominciare la cerimonia di saluto a Roma.
Una settimana... vi giuro che a me sembra di stare qui da mesi interi e non posso fare nulla per attenuare questa sensazione.
E dunque eccomi qui in Polonia, a Poznan... Non so da dove cominciare, ma evidentemente dovrei seguire il corso degli eventi dal 29 agosto al 5 settembre.
La notte tra il 28 e 29 è stata molto strana. Credo che una parte di me stesse realizzando che non avrei visto quella stanza, quella casa, i miei genitori davvero per tanto tempo, per cui ero crollata, e la mattina lo stesso nel salutare mia madre. Continuavo a chiedermi cosa stessi facendo, non ero capace di controllarmi, ma poi durante il tragitto in auto con mio padre mi sono calmata e sono riuscita a non piangere più come una bambina di due anni. Per cui siamo stati a Roma, abbiamo conosciuto i compagni di viaggio... il mio gruppo era composto da 8 persone, tutte donne... Una partenza al femminile, sì. Per la Polonia c'erano tre trimestrali ed io annuale. Abbiamo passato una giornata e serata piuttosto tranquilla ed è finita per mezzanotte, quando siamo andate a dormire dopo una chiacchierata con i volontari. Per cui la sveglia era alle 5.20 così per le 6 saremmo state tutte pronte e poi siamo partite alla volta dell'aeroporto. Al che abbiamo aspettato due ore prima di entrare in aereo e quando siamo salite sopra continuavamo a dire "ora non possiamo più tirarci indietro, è tutto reale". Una sensazione niente male, devo dire.
Purtroppo siamo arrivate al secondo giorno di campo e il giorno dopo ci saremmo divisi, per cui non abbiamo fatto altro se non delle attività e chiacchierato, abbiamo ricevuto il benvenuto, cenato, dormito e il giorno dopo ho trascorso nove ore in treno per Poznan... Inutile dirvi come stavo durante e dopo il viaggio. Inutile sperare di non farlo mai più perché inevitabilmente mi capiterà di ritornare a Piekary e a Cracovia anche, spero. Vorrei proprio vederla.
Per cui l'accoglienza in famiglia è stata favolosa e mi sono trovata da subito benissimo. Appena arrivata ho mangiato qualche bruschetta con prosciutto, mozzarella e prosciutto cotto, poi ci siamo visti con la mia famiglia e dopo sono andata a dormire, stanca morta com'ero. La domenica sono andata un po' in giro per Poznan, vedendo la piazza centrale, Plaża Wolności, e il Ratusz nella Stary Rynek, la "Old Square" di Poznan.

Plaża Wolności, Piazza della Libertà


Me and my host sisters



Ratusz, Stary Rynek

Come potrete vedere dal cielo, non faceva propriamente caldo, anzi. Però non è stata proprio una giornata freddissima se vogliamo paragonarla a questi giorni... abbiamo raggiunto i 13 gradi, per cui... E rendetevi conto, lunedì è stato il primo giorno di scuola e ho dovuto indossare, come ogni altra povera crista, una gonna nera e una camicia bianca. E pure con il cappotto io sono andata a fare compagnia ai pinguini, lo giuro. Poi chissà, forse sono io troppo freddolosa e poco abituata a queste temperature solo agli inizi di settembre, ma va beh.
Poi... vediamo un po'. Apriamo gli argomenti scuola e lingua assieme perché vanno completamente a braccetto.
La scuola è davvero un castello da fuori così come sembrava dalle foto, è molto bella, anche se dentro è piuttosto old e non mi attira tantissimo. Di certo comunque supera di gran lunga le scuole italiane xD su questo non si discute nemmeno tra cent'anni. Ci sono un piano inferiore, piano terra e due piani superiori. Sono gli studenti a cambiare le classi a seconda delle lezioni, e abbiamo sempre tra i 10 e i 15 minuti di pausa, e dalle 10.30 alle 10.50 la "long break" di 20 minuti. E qui sorge il problema della lingua. Inutile dire che io non sto capendo nemmeno una mazza se non le poche parole che somigliano vagamente all'italiano, perché alcune simili ce ne sono, o quelle che conosco e ho già imparato. Non so parlare ancora logicamente, domani inizio il mio corso e durante la settimana non ho avuto l'opportunità di fare polacco. Lo studio un po' a casa con la famiglia, o meglio lo imparo un po' così, ma devo aspettare domani per iniziare a gettare delle basi più solide. È davvero orribile non capire nulla o afferrare giusto qualcosina o addirittura contestualizzarlo, perché solo così si può vagamente capire qualcosa. Non voglio dare giudizi in anticipo sulla classe o che perché non li conosco bene né nulla, però comunque non è che sono tutti disposti a dare una mano e a parlare inglese. La fatica c'è e sicuramente per loro non ci sono ragioni valide per parlarmi. Mi sa che se voglio fare amicizia devo imparare in fretta. Comunque i momenti no arrivano già dalla prima settimana, almeno per me è stato così che la sto vivendo ora e sto per entrare nella seconda... 
Spero solo di imparare presto.
Well, le notizie positive sulla scuola sono che spesso su un tabellone posto nella hall della scuola dicono se mancano delle lezioni o che, le lezioni sono di 45 minuti (ma fidatevi anche se passano, perché lo fanno e a volte sembra che volino, parlano SOLO i professori e SOLO in polacco... immaginate e capirete quanto la mia testa stia a puttane ormai) e soprattutto: il mio giorno preferito è il mercoledì. Sì, perché la mia prima lezione è dopo la long break :P tutti gli altri sono tremendi e preferisco non parlarne. Soprattutto: QUATTRO ORE DI MATE ALLA SETTIMANA. In POLACCO. Voi mi volete vedere proprio schiattata a terra morta stecchita crepata. Ah, la mia testa.
Confermo, comunque, che avrete tanto sonno. Io sono conosciuta per le mie notti insonni e per il non andare d'accordo con le sveglie... Beh, da quando sto qui sto andando a dormire presto e mi sveglio spesso da sola e senza sveglia. Incredibile, neh? 
Aggiornerò nei prossimi giorni con più foto e cose, per adesso chiudo qui perché sono uscita da scuola alle 15.20 e ho scritto questo post perché mia sorella Kasia mi ha ricordato che sì, ho creato un blog e sì, ero solita aggiornarlo, per cui un post era d'obbligo. Cercherò di tenervi aggiornati, poi, eh.
Do widzenia.

mercoledì 28 agosto 2013

If today was your last day...

Il mio ultimo giorno qui a Napoli è terminato da un'ora e mezza circa e, pur dovendo aggiornare martedì sera, non l'ho più fatto per trascorrere la mia ultima notte con la mia migliore amica.
Passando al titolo di questo post... Mi sono sempre chiesta cos'avrei fatto durante il mio ultimo giorno qui a Napoli... chi l'avrebbe mai detto che avrei invocato tutte le divinità per chiudere la valigia che sta letteralmente implodendo e che avrei sbraitato contro il bagaglio a mano come se non ci fosse un domani?! Gliene avrò dette di tutti i colori, poverino... Ah, se quelle valigie potessero parlare mi direbbero le peggiori cose e, se non fossero abbastanza, ne creerebbero delle altre fatte apposta per me!
Tutto ciò assieme alla mia migliore amica che per l'ennesima volta ha capito che ho perso il senno. Sembravo un'indemoniata! Non credevo di dover arrivare a tanto, l'altro giorno almeno si chiudeva senza problemi... forse ho portato davvero tante cose, eppure sono appena 16 kg... Buh. Meglio così.
Il mio ultimo giorno... avrei voluto fare di tutto e di più, invece ho mangiato un bel piattone di maccheroni con pomodoro, tonno, olive e capperi, poi ho passato il pomeriggio fino alle cinque e mezza dietro quelle maledette valigie, e poi io e la mia cara Kekka abbiamo ben pensato di schiattarci sui letti e fare le nostre solite cazzate. E ovviamente poteva mai mancare l'ultima pizza dell'anno? E pizza intendo vera pizza, quella mia, della mia città, di Napoli! Ahiahiahi... Al solo pensiero mi torna la fame D:
And anyway questo è stato. Mi piange il cuore adesso più che mai, soprattutto guardando i miei genitori e sapendo che piangono a causa mia... chissà come mi sono trattenuta. Temo di scoppiare da un momento all'altro, ciononostante non mi tirerò indietro nemmeno morta!
Sono passati cinque mesi esatti da quando ho saputo di avere l'opportunità di trascorrere l'anno in Polonia, e se avessi voluto esitare, avrei dovuto farlo tempo fa, non di certo adesso che, dopo tre interi anni, quasi quattro ad aspettare questo momento, è arrivato. Ed ora non c'è nient'altro da fare che trascorrere le ultime ore (si spera non totalmente insonni perché 48 ore o poco meno da sveglia probabilmente non le reggo manco io)  finendo le ultime cose e poi si parte alla volta di Roma!
Per cui volevo fare il mio ultimo aggiornamento da qua. Chissà come ho la forza di stare ancora in piedi, sto praticamente crollando dal sonno, sono piuttosto stanca ma sovraeccitata. Ho la sveglia alle sette, il mio cellulare scalpita di gioia e continua a farmi vedere "POLSKA: TODAY!!"... eh, ma dico io, calmati, sembri più felice di me D:
Scleri a parte, tra pochissimo inizia la mia avventura. È meglio iniziare con tutti buoni propositi... e il primo è: trova la forza di andare a scuola il due settembre!
Cari amici lettori, ci sentiamo presto con il primo aggiornamento live from Koziegłowy, Poznań, Polska!
Buona notte, good night, dobranoc!

venerdì 23 agosto 2013

Sulle dita di una mano... -5

On an hand's fingers... -5


Mancano solo cinque giorni e poi il fatidico giorno arriva anche per me. Ventinove agosto duemilatredici. Credo che non dimenticherò più questa data.
D'ora in poi scriverò in parallelo i post in italiano ed in inglese, dato che mia sorella ospitante Kasia segue il mio blog e, pur conoscendo un po d'italiano, non capisce tutto.

Only five days left and then the fateful day will be here for me too. August 29th, 2013. I think I will never forget this date.
From now on, I'm writing my posts both in italian and english, because my hsis Kasia reads my posts and, even if she knows a bit of italian, she can't understand everything

Anyway no, l'ansia non c'è per nulla. Tutto tranquillo. Sono la tranquillità fatta persona, sì, ma devo ammettere che vedere il countdown sul mio cellulare e l'evento Year in Poland su Facebook...cioè, il mio cuore inizia a battere più forte e l'emozione non va di certo scemando.

Anyway, no worry at all. Everything's just calm. I'm the serenity made man, yeah, but I must admit that seeing the countdown on my mobile and the event "Year in Poland" on Facebook... I mean, my heart starts beating stronger and stronger and the emotion that I feel right now doesn't decrease at all for sure.

Stasera ho fatto la mia penultima webcam con la mia host family. L'ultima sarà martedì e con me ci sarà anche la mia migliore amica, così gliela farò conoscere. Lo dico sorridendo ma anche con un pizzico di tristezza: mia sorella continuava a dire "martedì sarà l'ultima volta che Martina sarà da quel lato... da domenica sera sarà qui". Ouch. E il mio battito accelera.

Tonight I had my penultimate webcam with my host family. The last one will be on Tuesday and my best friend will be with me, so I can let them meet her. 
I'm gonna say this smiling but also with a little bit of sadgness: my sister kept saying "on Tuesday we will have our last webcam with Martina on your side... starting from next sunday, she will be right here". 
Ouch. And my beat runs faster.

Sono dispiaciuta per la mia famiglia. Non dev'essere facile lasciarmi andare. Mia madre oggi, mentre eravamo a fare shopping, ha tentato di farmi piangere con una canzone. Invano. Non mi va di piangere e non lo farò fino al 29. Spero. Domani incontrerò il mio migliore amico e ho promesso che farò di tutto per non farlo. Devo mantenere la promessa.

I'm really sorry for my family. It isn't easy at all to let me go. My mom today, while we were shopping, tried to make me cry with a song. In vain. I don't want to cry and I won't do it until August 29th. I hope so. Tomorrow I'm meeting my best friend boy and I promised that I'll do anything in my power not to cry. I have to keep my promise.

Sono egoista se nonostante tutto ciò voglio semplicemente che arrivi giovedì? Ho sognato tutto ciò per tutto questo tempo... non voglio che vada perduto. Voglio viverlo al 100% e non voglio perdermi nemmeno un attimo. Ne varrà la pena ad ogni costo.

Nevertheless, am I selfish if I only want that Thursday comes anyway? I've dreamt all of this for all this time... I don't want it to be lost. I want to live it 100% and I don't wanna miss a moment either. It will be worth it no matter what. 

Non riesco a trovare nessuna parola stasera che descriva minimamente come mi sento. Le altre volte più o meno ci riesco, stasera no, ma sentivo il bisogno di aggiornare. Perché ogni aggiornamento lo sarà quando avrò bisogno di sostegno anche da me stessa, una volta lì.

I can't find a word that describe even a little bit how I feel right now, tonight. The other times more or less I can, but tonight I just can't, but I needed to write here. Each upgrade will be useful when I'll need support from myself too in Poland. 

Ho saputo dalla mia famiglia che l'indirizzo di scuola è "matematica e geografia". Fortunatamente non ci sarà nulla di specifico od ore extra per materie scientifiche, ma studierò la mia sesta lingua: il tedesco. Ouch. Ho avuto un po' di informazioni in generale, riguardo la mia sim card lì, la scuola eccetera. La mia mente si è come svuotata e non trovo molte cose da dire, le domande da fare scarseggiano... Ho solo voglia di viverla. È strano. Non so come spiegarlo. Ma so che ogni exchange student capisce come mi sento.

My family told me that I'll study at "Maths and Geography". Fortunately it won't be anything specific or extra hours for scientific subjects, but I'll study my 6th language: German. Ouch. I got many general informations, for example about my calling card, school exc. My mind completely went off and I don't really know what to say, any question disappeared... I just wanna live it. It is kinda weird, I don't know how to explain it. But I know that each exchange student knows how I feel.

Sono le 2.23 del mattino ed io dovrei andare a letto. In effetti credo che spegnerò il pc e mi dedicherò alla musica come ogni notte. Domani mi aspetta l'ultimo giorno col migliore amico, dovrò farmi trovare pronta, no? Dovrei. E lo farò. A presto!

It's 2.23 a.m. and I'm supposed to go to bed. In effect, I think that I'll turn off my pc and I'll listen to the music, as each night. Tomorrow is my last day with my best friend boy, I have to be prepared, right? I should. And I will. See you soon!

domenica 18 agosto 2013

Wake me up when august ends... -10!

Hello there, what's up? Spero che i Green Day mi perdoneranno per aver cambiato mese alla canzone, ma per me è più appropriato dedicare la canzone ad agosto che a settembre. Poi chissà, non vorrei parlare a sproposito e prima del tempo; potrebbe servirmi anche settembre. Per ora è meglio non andare oltre.
Anyway avevo promesso l'aggiornamento e tempestiva come poche volte eccomi a scrivere le ultime notizie. Un paio d'ore fa ho rivisto la mia host family in webcam, ad eccezione di Ola, che è col suo gruppo di canto e tornerà giovedì. Infatti ci vedremo di nuovo giovedì e vi dico da ora che avrete il prossimo aggiornamento proooprio tra... tre giorni. Sì. Dobrze, comunque sia, passiamo a raccontare, vah...
Questi giorni li ho trascorsi a far nulla, in pratica. Cioè, in teoria. Mercoledì, giovedì e venerdì sono stata con Kekka, la mia migliore amica, Auchan e Vulcano Buono... e venerdì a casa a cazzeggiare. Tre giorni all'insegna delle risate più scompisciose del mondo. Io amo quella ragazza, cosa posso farci?! Ah, prima o poi leggerai questo post, ne sono certa... Mi mancherai, unnie ç_ç e anche l'altra pazza mi manca ç_ç
Non andiamo off-topic, suvvia.
Sabato... beh, mi sono schiattata sul letto a guardare un drama coreano e non ho fatto palesemente nulla, perché ero troppo scocciata e a stento avevo voglia di respirare. Boys over flowers è stato un toccasana. Poi mi chiedono perché amo i drama coreani... mi mettono certi gnocc... *coff coff* ok basta.
Oggi, invece, ho passato un po' di tempo in pagina, mi sono rilassata e poi mi sono dedicata al polacco. Penso di aver trascorso tre ore circa a studiarlo, ripetere tutte le unità precedenti che non ricordavo e ho imparato i verbi essere ed avere! Inizio ad andare più d'accordo con i colori e soprattutto con gli aggettivi, mentre continuo a non capire le declinazioni. Ah, ci penserò lì, perché davvero finirò per impazzire se continuo così. Per il resto sto imparando qualcosina e qualcosa capisco.
Passiamo alla webcam con la mia host family! Come sempre ci siamo divertiti tantissimo, Piotr (che chiamerò Pietro d'ora in poi, avendo avuto il suo consenso), sempre a farmi ridere quando traduce delle frasi in italiano, la mia sorellina di 10 anni che mi fa intenerire ogni volta che la vedo, mia madre ospitante che già adoro da morire e mia sorella Kasia, che mi è già entrata dentro! Ho una famiglia bellissima, fantastica, non posso fare a meno di  adorarli e più passa il tempo e più non vedo l'ora di incontrarli! Abbiamo parlato del più e del meno e ci siamo fatti sempre tante risate, e scriverò anch'io ciò che ha detto lei sul suo blog: li ho sorpresi. Beh, sì, si sono congratulati più volte perché ho già iniziato a studiare il polacco e non vado proprio malissimo; inoltre ero appena uscita dai miei esercizi e stavo a mente fresca. Dopo aver fatto dire delle frasi in italiano a loro, hanno chiesto ai miei genitori di dire qualcosa in polacco, e hanno proposto "Jestem szczęśliwa" (spero di aver scritto bene, non ho il quaderno davanti e onestamente mi rompo di andare a vedere...). Al che mentre ho sentito la pronuncia e l'ho ripetuta, eccitata al massimo ho detto: "IT MEANS I'M HAPPY, RIGHT?!" sorprendendoli non poco. Davvero, sono stata contentissima perché sono sembrati davvero felici e mi hanno fatto i complimenti. Inoltre mi hanno fatto vedere la mia futura camera, troppo cucciolosamente bella, e mi hanno detto che faremo un "gioco" per imparare io il polacco e loro l'italiano: attaccheranno post-it ovunque in giro per la casa scrivendo come si chiama un determinato oggetto o che, il significato in inglese ed io dovrò scriverlo in italiano! Non sono spaventosamente geniali? Poi mi chiedono perché li adoro ç____ç
Beh, in questi giorni vedranno tutte le cose riguardo scuola o che e mi daranno conferme giovedì, per cui stay tuned, guys! (?)
Parlando di qui e di me, invece... che dire. È iniziata la mia ultima settimana qui. Insomma, è tutto penultimo da lunedì fino a mercoledì, poi da giovedì in poi è ultimo giorno qui a Napoli, a casa mia. Chissà cosa proverò quando, tra nove giorni, dirò: "Domani parto e tornerò qui l'anno prossimo". E non voglio immaginare quello che proverò quando, guardando la mia casa, chiuderò la porta, scenderò e, posando le valigie in auto, saluterò casa e dirò: "Ci vediamo tra un anno!". È tutto così intenso ed io sono troppo tranquilla. È surreale questa calma, infatti per questo continuo a dire di non aver realizzato pur ripetendomi ogni volta che sto per andarmene. Dovrò capacitarmene prima o poi, neh?
Lascio di seguito la foto che mia sorella ha fatto durante la nostra webcam. Sono contentissima.
BARDZO DZIĘKUJĘ, MOJA RODZINA! DOBRANOC!


From the left side: my dad, me, my mom, my host mum, Marcelina, Kasia, my host dad.



giovedì 15 agosto 2013

2 weeks... parents, thoughts, emotions, fears...

Mancano esattamente due settimane... oh, che sbadata, buon ferragosto a tutti, anche se non ho mai capito perché bisogna augurarlo. È più interessante e sensato augurare ogni volta buona giornata a tutti.
Anyway manca davvero pochissimo, in pratica siamo agli sgoccioli: questi sono davvero i miei ultimi giorni qui prima della mia permanenza all'estero per un anno intero. Quello che mi chiedo è: com'è che siamo passati da -72 a -14?! CHE DIAMINE...?! CHE STREGONERIA È MAI QUESTA?!
Nel frattempo, comunque, sono ovviamente successe delle cose... ma sono qui per parlare di due in particolare. Martedì ho fatto la webcam anche con mia sorella Kasia e abbiamo parlato per una buona ora e mezza, divertendoci tanto e parlando di tantissime cose! Ho sentito delle notizie che mi hanno fatto piuttosto piacere, lo ammetto, e la voglia di partire è sempre maggiore. Ho sempre più voglia di andare lì ed imparare e vivere questo tanto atteso periodo abroad. I primi giorni li trascorrerò anche con lei, poi parte il 6 settembre, e la seconda settimana sono sola con i genitori e mia sorella di 10 anni, perché Kasia sarà partita, mentre Ola andrà in viaggio per una settimana con la scuola... A detta di Kasia "è un ottimo modo per imparare già il polacco"... E BEH. DIREI. Dovrò pur trovare un modo per comunicare... probabilmente userò i segnali di fumo o cose simili, chissà, qualcosa riuscirò ad inventarmi.
La seconda parte è quella che mi rende un po' pensierosa. Insomma, l'altro giorno pranzavo con i miei genitori, e mia madre mi aveva chiesto di prenderle le sigarette dalla borsa. Al che mi sono alzata e gliele ho prese, ma mentre gliele riportavo mio padre mi dice, prendendomi in contropiede: "Non te ne andare".
"EH?!"
"Rimani qua"
"TU SEI IMPAZZITO".
Cioè... basta. Sono rimasta completamente spiazzata per qualche minuto buono prima di riprendere la facoltà "normale" (per i miei standard di anormalità) di pensare. E comunque sia continuano a rinfacciarmi ogni giorno che me ne vado anch'io, che ora restano solo loro con la mia cagnolina, che non mi vedono per un anno, mamma di tanto in tanto si avvicina a me, mi abbraccia e piange... E io non ce la faccio più. Quando fanno così mi sento sciogliere tutti gli organi interni e mi sento debole e molliccia, quasi come se stessi per crollare da un momento all'altro, però trovo subito un appiglio che mi fa risentire di avere ossa dure e organi scalpitanti nel mio corpo e allora non mi lascio cadere. Più li guardo e meno mi capacito del fatto che davvero non girerò per questa casa per un anno, né loro saranno lì a girovagare per la mia casa polacca. È sempre più strano e sempre meno reale vedendola da questo punto di vista, eppure me ne sto andando sul serio. Mi sento sciogliere di nuovo gli organi quando poi penso che nemmeno li abbraccerò per un anno, che quello che qui può essere usuale e normale non lo sarà lì. In effetti non immagino l'incontro con la mia host family e non ho propriamente ben chiaro come mi dovrò comportare, se dovrò abbracciarli o meno, ma mi viene da pensare al fatto che a Roma abbraccerò i miei genitori per l'ultima volta e in quell'abbraccio dovranno essere contenuti tutti quelli che non mi daranno durante l'anno, inclusi quelli più lunghi per il mio diciassettesimo compleanno, Natale, Capodanno, Epifania, onomastico, Pasqua e quant'altro. Se ho dimenticato qualcosa, ti prego, qualcosa, perdonami! Non che me ne freghi tanto, però di solito un abbraccio lo si dà sempre. E forse farà tanto male dare ogni volta la buonanotte a voce o mandando un bacio virtuale, però ce la devo fare, perché l'esperienza richiede anche questo. Quando un giorno realizzerò altri miei sogni e andrò più lontano e sarò impossibilitata dal vederli per più o meno tempo, sarà lo stesso, no? Sicuramente farò come mio fratello e li verrò a trovare, ma almeno sto avendo un assaggio di quello che voglio in futuro. E che voglio anche ora, escludendo il fatto che ho 17 anni e sono ancora una ragazza piccina piccina.
Boh, scleri a parte, ho anche altri pensieri per la mente, ma per adesso non li esternerò. Magari accennerò la prossima volta, suvvia, tanto ormai si è capito che aggiornerò piuttosto spesso in questo periodo pre-partenza. I prossimi aggiornamenti saranno oltre domenica, quindi tipo lunedì o martedì, perché almeno farò un'altra webbata con la mia host family e avrò più cose da dire.
Concludo dicendo che c'è una sola cosa che non è mai cambiata in tutti questi mesi, a prescindere di tutte queste sensazioni e le insicurezze: la mia voglia di partire e non guardarmi indietro, ma creare quella persona nuova che posso amare e dire "sì, questa sono io, lei è me stessa, tanto piacere". E ne vado profondamente fiera.
Alla prossima!

domenica 11 agosto 2013

Seventeen... and then?

Diciassette sono i giorni che mancano alla mia partenza. Diciassette sono gli anni che compierò quando sarò lì. Diciassette è il mio numero fortunato e preferito. Una cosa piuttosto strana, un controsenso, dato che è risaputo che il diciassette è tutto tranne che un numero "buono". Eppure è qualcosa di fantasmagorico per me e ci vado perfettamente in sintonia. Ho sempre detto che l'anno dei miei diciassette anni sarebbe stato fantastico, immaginando il giorno in cui sarei finalmente partita per una meta ambita e quando mi sarei finalmente lasciata tutto alle spalle. Adesso che è così reale e tangibile è molto strano, ma spero che questo mio diciassettesimo anno di vita si concluda lì nel migliore dei modi. Il 30 novembre del 2013 inizierò il mio diciottesimo anno di vita in Polonia, a Poznań, a Koziegłowy, con la mia famiglia polacca, le mie sorelle, i miei nuovi amici, nella mia nuova vita. È strano iniziare la propria vita quando si sta entrando nei 18... Ah, l'età. I tanto ambiti diciotto anni sono quasi arrivati. Certo, li finirò quando sarò già tornata da qualche mese qui a Napoli, ma cosa mi importa? Li inizierò lì e li vivrò perlopiù lì!
Ma meglio non andare off topic, suvvia, ho iniziato con il diciassette (?)
Per cui... mancano diciassette giorni, già. Così poco. Due settimane e tre giorni soltanto e poi salirò sull'auto dei miei genitori, le valigie nel bagagliaio, musica a palla diretta verso Roma, dove li saluterò e li rivedrò l'anno prossimo. OLTRAGGIOSAMENTE FANTASMAGORICO.
Continuo a non sapere come mi sento. Insomma, credo di essere ancora troppo tranquilla. Sabato mattina mio fratello è tornato a Dubai, dove lavora, dopo esser stato per qualche giorno qui con la mia famiglia e per salutarmi. Di solito avrei pianto come una fontana, invece l'ho abbracciato e sorridendogli gli ho promesso di stare attenta e che darò il massimo. Senza versare nemmeno una lacrima. E no, non sono insensibile, diamine ç_ç solo mi scoccia frignare sempre! E poi mia madre mi farà uscire delle cascate il 29, ci saranno dei momenti lì in cui sicuramente dovrò farlo... meglio conservarle e non sprecarle, neh?
Anyway la notizia più fresca fresca e interessante è che venerdì ho fatto la mia prima webcam con la famiglia. Mancava Kasia, che partirà per un anno in Francia, perché ora è a Cracovia, però con lei mi vedrò martedì *w* per il resto c'erano tutti. Abbiamo parlato per un'ora e venti minuti di tantissime cose! Mi ha fatto vedere un paio di cose che mangerò che mi hanno fatta venire l'acquolina in bocca... penso che concorderò in pieno con AFS che sta per Another Fat Student... MANNAGGIA! Ed io che volevo dimagrire un po'... però farò sport, non è detta l'ultima parola! Then... mi ha fatto vedere il simbolo di Poznan, ovvero i due arieti che combattono, mentre io le ho mostrato un paio di dolci napoletani, San Gregorio Armeno, dato che vorrei portare anche dei pastori per il presepe (siamo riusciti a capirci su questo punto solo dopo che ho inviato le foto ahahaha fantastica la scena!), e la vista di Napoli. Sono rimasti affascinati... e beh, come biasimarvi, tesori miei. Hanno ripetuto più volte che non vedono l'ora che io vada lì, vogliono vedermi, sono contentissimi di ospitarmi e altrettante volte li abbiamo ringraziati. Abbiamo parlato di scuola e quant'altro, e la scena che più mi è rimasta impressa e continua a farmi sorridere è stata la seguente: siccome sono un po' dormigliona quando batto l'insonnia e dormo, e la mattina do molti problemi per svegliarmi e le sveglie ed io siamo acerrime nemiche, ho chiesto alla famiglia di svegliarmi. Mio fratello, ahimè, ha tranquillamente detto che sono tremenda da svegliare e purtroppo è vero. Al che Piotr (mio padre ospitante) ha detto "COLD WATER, COLD WATER"... sconvolta come non mai e spaventata, e con una semplicità che mi ha lasciata perplessa, ho detto "NO, PLEASE, DON'T, NO WATER!", scatenando l'ilarità di entrambe le mie famiglie, mentre mio padre suggeriva di svegliarmi con la neve... Ah, diamine, ora devo sopportare anche la coalizione contro di me per svegliarmi ç_ç chi ce la fa ad alzarsi alle sei di mattina, ditemelo voi! Uffa. Menomale che sono solo cinque giorni a settimana...
E niente, queste sono le novità. Quindi praticamente domani farò la web con mia sorella Kasia, che comunque è più piccina di me (ow, potere della older sister vieni a me!), anche se di un anno, e buh... non vedo l'ora. Anche se devo ammettere che di papere in inglese ne abbiamo fatte un casino ç_ç ho dimenticato come si parla inglese... MALEDETTA EMOZIONE ç_ç
Anyway sono le 2.48 del mattino, io dovrei dormire, ma non mi va... e ho pensato di spendere qualche minuto scrivendo il blog, perché sì: mi andava. Strano, ma vero, ci sto prendendo mano a mano sempre più gusto. Mitico!
Ci sentiamo al prossimo aggiornamento, che sarà sicuramente in questi giorni!
Dobranoc!

giovedì 8 agosto 2013

Parto tra 21 giorni... COSA?! SOLO TRE SETTIMANE?!

Sento di impazzire, ma credo che sia quello che hanno provato e provano un po' tutti coloro che devono partire a breve. Cioè, da novembre già siamo ad agosto... No, non ci posso credere. Ho agognato così a lungo questo momento ed ora che è così vicino mi sembra così irreale. Continuo a guardarmi attorno: le pareti di casa mia, i poster attaccati sulle pareti della mia camera, foto, accessori, il mio cane e la mia famiglia. Tutte cose che non toccherò e vedrò per un anno intero. È come se stessi incidendo ancora più a fondo nel mio cuore tutte queste immagini, forse per paura di averle lontane persino da esso quando lì, inevitabilmente, sarò giù di morale e avrò bisogno di qualcosa alla quale aggrapparmi.
Leggendo qualche post degli exchange students che sono già partiti, ho capito che questa esperienza formerà sin dal primo giorno in cui metterò piede sul suolo polacco. Credo di realizzare il tutto stesso quando prenderò l'aereo, o forse direttamente vivendo questo periodo della mia vita. Non potevo chiedere di meglio. Sarà il primo passo verso la meta tanto auspicata. Ho giurato a me stessa che ce l'avrei messa tutta, e non solo per quanto riguarda quest'anno che trascorrerò all'estero, ma a cominciare da questo. Voglio cancellare, mettere da parte, stracciare via ciò che sono stata fino ad ora e diventare una persona migliore, la persona che VOGLIO essere e con la quale mi troverò in sintonia. Perché no, io con questa Martina non mi ci trovo per nulla bene e sono sempre in conflitto con me stessa. Tutte le mie insicurezze, la paura di sbagliare, di non aver fatto la scelta giusta, il rimorso e il rimpianto, sono tutte cose che voglio vedere raramente d'ora in poi. Bisogna resettare tutto, ma credo che questo sia il primo o il secondo intento di tutti coloro che partono. Lo stesso mettersi in gioco è una prova inconfutabile di quanto vogliamo migliorarci. Chissà, insegneremo qualcosa anche alle persone del paese ospitante. Sarà tutto fantastico e sarà tutto struggente, sarà emozionante ma rattristerà. Sarà tutto. E non quel tutto che viene menzionato ogni qualvolta non si ha voglia o coraggio di dire cosa effettivamente si intenda, ma "tutto" nel vero senso che può racchiudere la totalità che fa parte di questo mondo.
A tre settimane della mia partenza mi dovrei sentire super-euforica. O almeno la me stessa che ha fatto le selezioni il 16 novembre 2012 era certa che sarebbe stato così. Se non ricordo male, ero anche piuttosto convinta che l'euforia e la gioia non sarebbero mai cessate nel corso dell'attesa, che mi sarei rafforzata... e questo è in parte vero. Insomma, rispetto a novembre sono cambiata tanto anche adesso... e pensare che sono ancora qua! Invece mi sento ancora piuttosto tranquilla. Certo, la vena di malinconia ed incredulità si impossessa spesso di me, ma non l'ho ancora realizzato, non me ne riesco a capacitare. È questo ciò che si prova quando si tenta in ogni modo di realizzare i propri sogni e si è ad un passo dalla vera e tangibile realizzazione? A questo punto mi verrebbe da dire: sì, è così. E se effettivamente non mi stessi sbagliando, spero davvero che avrò opportunità di sentirmi ancora così in futuro. Magari provare qualcosa di molto più intenso e realizzare un sogno ancora più grande ed ambizioso di questo. Ma a 17 anni non è giusto che ambisca ancora a qualcosa di più. Passo dopo passo, no? Bruciare le tappe non serve e non è mai servito a niente.
Sono molto fiduciosa. Imparerò davvero tanto da questa esperienza. Rileggendo tutto ciò tra un anno a questa parte, sono proprio curiosa di vedere come reagirò, ma sono piuttosto certa che ribadirò che "questa è stata la miglior cosa che mi sia capitata in 17, quasi 18 anni di vita!"
Ah, un'ultima cosa prima di salutare: domani sera ci sarà la mia prima webcam con la famiglia. SONO SUPER EMOZIONATA e anche spaventata D: chissà quanti bluff farò... faremo, dai, perché non è possibile che non faranno grezze loro xD Almeno mi sentirò meno sola...
Ora saluto, eh! Credo di essermi dilungata anche un bel po', ma ancora non familiarizzo con l'idea di aprirmi così tanto. Gradualmente andrà meglio :3
Saluti a tutti! Do widzenia!

giovedì 1 agosto 2013

-28 days...

Salve a tutti, egregi lettori!
Ho creato questo blog mesi fa, ma non ho mai trovato uno spunto per iniziare a scrivere. Una delle mie passioni è proprio scrivere, in effetti, ma parlare di me ed aprirmi così tanto non è altrettanto semplice,  per cui chiedo scusa se questo mio primo post potrà sembrare un tantino... osceno? Beh, sì, non saprei come altro definirlo altrimenti xD
Beh, mi presento: sono Martina e partirò con AFS. Trascorrerò un anno scolastico in Polonia e a quanto pare sono la prima e unica italiana di quest'anno, quindi spero che in futuro sarò davvero un punto di riferimento per altri exchange students. Per ora vivo a Napoli, ma da fine agosto in poi vivrò a Koziegłowy, una cittadina poco distante da Poznań, a nord del Voivodato della Slesia. Un paio di settimane fa ho ricevuto la mia famiglia, composta da madre insegnante, padre che lavora in banca e tre sorelle, una del '97 che trascorrerà l'anno in Francia, una del '99 che verrà nella mia stessa scuola e una del 2003. E, vi giuro, sono a dir poco ADORABILI! Ci ho parlato poche volte, un po' con i genitori tramite e mail e più con le mie sorelle su facebook, e sono favolosi. Degli amorucci proprio! Non abbiamo ancora avuto l'opportunità di vederci tramite webcam, dato che hanno detto di voler aggiustare prima il microfono così che possiamo parlare e non solo vederci e scrivere. Sono emozionata al solo pensiero, in effetti non so che figuracce farò quando arriverà quel giorno, ma pazienza... Non potranno essere peggiori di quelle che combinerò una volta lì xD
Sproloqui simili a parte, credo che sia arrivata ora di aprirmi un po' e dire cosa mi frulla nella testolina in questo periodo. E beh, ogni exchange student potrà immaginare che casino possa esserci.
Mi sembra solo ieri il 16 novembre 2012, primo giorno dei tre delle selezioni... Ero così in ansia e avevo una paura tremenda di sbagliare qualcosa, anche se in effetti non c'era qualcosa di giusto o sbagliato, ma solo il mio pensiero rispetto a ciò che i volontari ponevano come quesiti. Avevo paura che un minimo errore potesse costarmi il non passare i test, e questa paura mi aveva accompagnata sino a quando non ho saputo che sì, ce l'avevo fatta e li avevo superati. Ricordo che c'era la mia migliore amica al mio fianco e quasi piansi dalla gioia. Mi sembra anche solo ieri fine febbraio, quando seppi che, ahimè, purtroppo non ero stata ancora scelta... e ancor con più gioia ricordo fine marzo, quando venni a sapere di avere la possibilità di accettare un programma annuale in Polonia. Devo ammettere che non me l'aspettavo. Non avevo considerato la Polonia, dato che c'era solo un programma trimestrale, anche se da sempre mi sarebbe piaciuto visitarla. Ambivo, comunque, ad un anno intero all'estero e non di meno, per cui accettai di buon grado. Ero e sono tuttora convinta che l'esperienza non dipenda dal paese in cui si va, perché ogni posto ha qualcosa da insegnare. Credo che tornerò davvero sempre più fiera del mio nuovo paese. E non smetterò mai di ringraziare AFS, i volontari e specialmente i miei genitori per avermi concessa un'opportunità simile, unica nella vita e nel suo genere. Perché so che cosa possono aver provato le persone che sono rimaste indietro e non sono riuscite ad andare avanti... per un po' sono stata tra loro. E mi reputo immensamente fortunata. Per questo non sprecherei nemmeno morta questa occasione che ho reputato più che consono cogliere al volo.
Passando ad oggi, ultimi minuti del primo agosto... Beh, ormai mancano 28 giorni, anzi, direi quasi 27. Ho ricevuto la convocazione per il 29 a Roma... Cristo, quando si era lontani dal giorno della partenza, era tutto diverso! Insomma, non era ancora così tangibile, così VICINO... E un anno non sembrava effettivamente un periodo così lungo lontano da casa. Probabilmente non lo sarà davvero, perché 11 mesi volano in un batter d'occhio, anche se all'inizio sembreranno non passare mai. Ma preferisco pensare a ciò che mi aspetta ora, non di certo alla fine! Insomma, non è nemmeno iniziato, non è propriamente la cosa più corretta da fare xD
Mi sento davvero infinitamente strana. È tutto così intenso. Non è che si prova una sola emozione, non una alla volta almeno, ma sono tutte assieme e confondono, perché non so davvero come sentirmi. Se essere felice perché finalmente, dopo aver auspicato questa esperienza per tre anni, finalmente realizzo il mio sogno; triste perché in fondo so che la mia famiglia mi mancherà; eccitata perché la novità può in parte spaventare, sì, ma per come sono io, mi incuriosisce da morire; e come appena accennato anche un po' spaventata. Sto andando incontro a qualcosa che potrei conoscere giusto un po' per sentito dire, ma viverlo sarà sicuramente diverso. Mi interrogo spesso su come sarà provare tutte quelle sensazioni sulla mia pelle e sono felice di non poter trovare ancora una risposta, perché altrimenti viverle perderebbe il senso. E sono certa che nemmeno a un centimetro di distanza da questa verità potrei saperlo per certo.
So solo che manca davvero poco e sono divisa in due... ma partirò a prescindere da tutto e da tutti. Perché questo non è solo un anno della mia vita, ma è la mia vita in un anno. Vero? :P
Beh, direi a presto con il prossimo aggiornamento, credo di aver detto anche tanto!
Ciao a tutti!


Martina.